La questione delle nomine dei comandanti della Polizia Locale all’Aquila solleva confronto tra istituzioni e partiti, con interventi di Tar, Consiglio di Stato e Regione.
Il segretario del PD L’Aquila, Nello Avellani, ha diffuso un comunicato sulla vicenda dell’emendamento approvato dal Consiglio regionale relativo alle nomine dei comandanti della Polizia Locale. Secondo Avellani, il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, ha dichiarato di aver agito “in totale rispetto delle procedure”, ma la vicenda ha suscitato attenzione e critiche da più fronti politici e istituzionali.
La discussione riguarda l’emendamento all’Assestamento di bilancio della Regione Abruzzo che modifica la legge regionale 42 del 2013, aprendo la possibilità di nominare comandanti non appartenenti alla Polizia Locale, una scelta che secondo i critici potrebbe contrastare la legge 65/1986 e alcuni principi costituzionali. Biondi ha giustificato l’azione come una soluzione a problematiche interne al Comune dell’Aquila, sottolineando come si tratti di “una misura per garantire continuità e funzionamento del corpo”.
Il percorso delle nomine ha visto diverse pronunce di Tar e Consiglio di Stato. Nel 2023 il Tar aveva stabilito che la funzione di comandante dovesse essere affidata a personale già inquadrato nella Polizia Locale, contraddicendo le nomine precedenti di dirigenti esterni, tra cui Tiziano Amorosi e Domenico de Nardis. Nonostante i ricorsi al Consiglio di Stato, le sentenze hanno confermato l’illegittimità di alcune nomine, con conseguente condanna del Comune al pagamento delle spese legali, a carico dei cittadini.
In seguito, il sindaco ha stipulato una convenzione con il Comune di Ascoli Piceno per l’incarico a Patrizia Celani, comandante della Polizia Locale di Ascoli, presente all’Aquila solo una volta a settimana. Anche questa scelta è stata impugnata e bocciata dal Tar.
Con l’emendamento regionale, Biondi ha cercato di regolarizzare la situazione, ma il provvedimento è stato al centro di un confronto acceso all’interno del centrodestra, con il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, che ha dichiarato: “La norma sarà rivista per garantire il rispetto dei principi istituzionali”.
Il PD, tramite la Commissione di Garanzia e i consiglieri Stefano Albano e Stefania Pezzopane, ha inoltrato una relazione alla Corte dei Conti, evidenziando un possibile danno erariale derivante dalla gestione delle nomine. Il senatore Michele Fina ha annunciato l’intenzione di portare la vicenda in Parlamento, sottolineando come “non si possa utilizzare la legge per risolvere problemi amministrativi interni”.