Emergenza abitativa in Abruzzo: sabato convegno del Sunia e Cgil

22 Febbraio 2012   11:52  

Di emergenza abitativa e dei provvedimenti urgenti da adottare per affrontarla e, possibilmente, risolverla; del piccolo patrimonio di alloggi pubblici di social housing, della loro svendita e del progressivo abbandono; delle esigenze degli inquilini e delle loro gravissime difficoltà quotidiane.

Di questo e di molto altro se ne discuterà il prossimo sabato 25 febbraio 2012 dalle ore 9.30 presso la sala F.P. Tosti dell’Aurum di Pescara nel corso del Convegno “Politiche abitative dell’edilizia sociale. Opportunità di sviluppo per l’Abruzzo”, organizzato dalle segreterie regionali della Fillea-Cgil, del Sunia e dello Spi-Cgil.

L’importante mattinata di lavori si aprirà con le relazioni introduttive di Silvio Amicucci Ioannone, segretario generale Fillea-Cgil di Pescara, e di Eugenio Di Cesare, segretario generale Sunia di Pescara. Folta e qualificata la platea dei relatori.

Coordinati da Nicola Primavera, direttore Inca-Cgil di Pescara, interverranno all’incontro: Isabella Del Trecco, assessore al comune di Pescara con delega all’Edilizia residenziale pubblica, Stefania Pezzopane, Ivo D’Agostino e Massimo Tassoni, assessori alle Politiche abitative rispettivamente dei comuni dell’Aquila, Chieti e Teramo, Gianni Di Cesare, segretario generale Cgil Abruzzo, Giovanna Zippilli, segretaria generale Spi-Cgil Abruzzo, Daniele Barbieri, segretario generale Sunia, Angelo Di Paolo, assessore regionale con delega all’Edilizia residenziale, Claudio Ruffini, consigliere regionale Pd.

Parteciperanno, inoltre, gli amministratori unici delle Ater di Pescara, L’Aquila, Teramo, Chieti e Lanciano. La conclusione dei lavori, prevista per le ore 13.30, sarà affidata a Salvatore Lo Balbo, segretario nazionale Fillea-Cgil. Seguirà buffet in Sala Cascella.

Estratto della relazione introduttiva di Eugenio Di Cesare, segretario Sunia Pescara

Negli ultimi dieci anni la situazione abitativa in Italia, ed in Abruzzo in particolare, ha raggiunto livelli insostenibili di gravità ed emergenza. Il costo di costruzione degli alloggi è aumentato del 20%, il costo delle aree del 40%, il costo degli appartamenti dell’80%, le domande di assegnazione di una casa popolare del 150%.

Analizzando le procedure di rilascio degli immobili ad uso abitativo nel periodo 2001-2010, i provvedimenti di sfratto emessi sono passati da 40.500 del 2001 a 65.489 del 2010, con un incremento del 61,7%.

Osservando le motivazioni, la drammaticità della situazione appare ancora più evidente; se, infatti, nel 2001 l’80% degli sfratti era dovuto ad esigenze del locatore o per fine contratto, nel 2010 i dati indicano che oltre l’80% degli sfratti è dovuto invece a morosità, raggiungendo addirittura il 90% nei grossi centri. Nel nostro Paese vengono costruite ogni anno circa 300.000 nuove abitazioni e solo 2.000 unità di alloggi sociali.

In Francia si costruiscono annualmente 50.000 abitazioni destinate a canone sociale e solo nel 2010 ne sono state costruite 131.500. In Italia solo 4 famiglie su cento vivono in alloggi popolari contro la media europea di 16 su cento, cioè quattro volte più di noi Nei paesi del centro Europa il 40% delle famiglie vive in abitazioni pubbliche a canone sociale.

Davanti a questi numeri, se la politica e le istituzioni non avvieranno nell’immediato un cambiamento radicale nei confronti dell’emergenza abitativa, la crisi sarà destinata ad acuirsi drammaticamente.


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