Emergenza idrica nel teramano: comuni a secco fino a mercoledì

19 Febbraio 2011   18:34  

Scatta l'emergenza idrica in provincia di Teramo e migliaia di utenti sono senz'acqua da giorni. Patiscono la sete principalmente i comuni di Castellalto, Cellino, Cermignano, Colonnella, Torano Nuovo, Ancarano e Sant'Egidio alla Vibrata. Ma interruzioni nell'erogazione dell'acqua potabile stanno interessando a macchia altre utenze di altre citta'.

L'Acquedotto del Ruzzo Spa sta gia' intervenendo con l'ausilio di cinque autocisterne che stanno approvvigionando i serbatoi a cascata dei centri teramani, mentre nei comuni che ospitano strutture sanitarie ad esempio come Teramo e Sant'Omero, il black out idrico e' stato scongiurato. Alla base dell'emergenza che dovrebbe terminare entro mercoledi' prossimo quando entrera' in funzione il potabilizzatore di Montorio al Vomano, c'e' l'abbassamento della portata d'acqua che ha fatto scendere dai 1550 litri al secondo a scarsi 1350, facendo diminuire anche la pressione. Per questo motivo a risentirne sono proprio quei comuni che si trovano in posizione alta rispetto al livello del mare.

"A febbraio e marzo un abbassamento della portata d'acqua e' fisiologica - spiega il presidente della Ruzzo Reti, Giacomo Di Pietro - ma non ci aspettavamo una cosi' repentina diminuzione della portata d'acqua. Percio' non c'e' stato dato il tempo di attivare il potabilizzatore sul quale stiamo intervenendo per attivarlo. Ma occorre ripulire l'impianto (che sara' pronto per lunedi') poi occorre procedere ai controlli sanitari dell'acqua; contiamo percio' di poter partire entro mercoledi'. Per i Comuni della Vibrata abbiamo avuto l'appoggio dell'Acquedotto di Ascoli Piceno, che ringraziamo, che ci sta consentendo di approvvigionare le cisterne".

Stop agli ospedali generalisti, nessuna riduzione di servizi ma solo interventi temporanei in attesa della nomina di nuovi primari e ammodernamento della strumentazione di diagnostica. La mini-rivoluzione che il manager della Asl di Teramo Giustino Varrassi sta per attuare nasce dalla necessita' di provvedere ai bisogni immediati dei quattro presidi sanitari teramani. I tagli annunciati alcuni giorni fa, che hanno scatenato tante polemiche ovunque, sono stati illustrati dal direttore generale stamane in conferenza stampa. Varrassi ha precisato di non voler penalizzare nessun ospedale ma soprattutto di non voler procedere ad alcuna chiusura. Sulla declassificazione da strutture complesse a strutture semplici di alcuni reparti, come l'Utic a Sant'Omero ed Atri, il direttore generale si e' trovato di fronte alla necessita' di fronteggiare i pensionamenti dei dirigenti e i trasferimenti, con il personale medico in organico, in attesa del bando per la nomina dei nuovi primari. Quanto a Gastroenterologia ad Atri questa non verra' soppressa e si pensa all'acquisto per Nefrologia di un apparecchiatura per la cura della calcolosi renale. Sul fronte degli investimenti, saranno spesi un milione e 200mila euro per l'acquisto di tre nuove Tac a Sant'Omero, Giulianova e Atri. C'e' poi l'intenzione di acquistare una nuova risonanza magnetica in aggiunta a quella total body per l'ospedale di Teramo. Varrassi non disdegna l'idea di portare primari universitari in azienda e la prossima settimana si discutera' del rinnovo della convenzione con l'Universita' dell'Aquila.

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