Sono 100 le vittime ufficiali del terremoto notturno che ha sconvolto il Capoluogo Abruzzese, 10 mila gli edifici deturpati dalla violenza della natura, 50 mila gli sfollati. Dopo la convulsa serie di scosse sismiche che ha disastrato la città nell'arco di poche ore, gli aquilani hanno dovuto affrontare il terribile scenario del giorno dopo: strade, abitazioni, strutture pubbliche e palazzi storici sbriciolati dalla furia del sisma fanno da cornice alla spasmodica ricerca di parenti, coniugi, amici e sconosciuti sotto le macerie. Mentre un Abruzzo ferito al cuore e attonito accoglie il Premier Berlusconi, lutti inaspettati e scene di eroismo urbano si avvicendano senza sosta: risale a poche ore fa la notizia di una donna cinquantenne e di un giovane trovati vivi per miracolo sotto i pesanti detriti delle rispettive abitazioni, a pochi passi da Piazza della Repubblica e in via XX Settembre.
Il terremoto ha spazzato via parte delle storia cittadina, la Prefettura è praticamente collassata su se stessa. In piazza Duomo, parte della facciata e dell'abside della chiesa di Santa Maria del Suffragio sono rimaste sfigurate. In condizioni critiche anche le due case dello studente di via Sant'Andrea e XX settembre, le prime a cedere sotto i colpi mal sedati del sisma che ha infuriato nella Regione: un inferno più volte annunciato dalle frequenti scosse sismiche rilevate nell’Aquilano da due mesi a questa parte. Ora però, il tempo per comprendere chi e cosa si sarebbe potuto salvare dalla violenta aggressione del sisma non c'è. La paura che nuove scosse possano tornare a colpire la cittadinanza è tale da non permettere alcuna lucida riflessione. E poi ci sono i feriti. Secondo numerose testimonianze infatti, ancora molte sarebbero le persone imprigionate sotto le macerie, e tra un pianto e un sorso d'acqua tutti si stanno rimboccando le maniche per compiere l'unica azione possibile in situazioni del genere: scavare, scavare, e ancora scavare.
(Immagine e video di Rainews24)