Facebook, pochi soldi spesi e alti guadagni per il commercio, ma sarà vero?

In moltissimi passano al commercio online sui social network

26 Aprile 2011   14:30  

Quanti di voi conoscono internet, quanti di voi Facebook ed infine in quanti pensate che internet e Facebook siano la stessa cosa?

Frutto di una tecnologia che avanza troppo velocemente e dell'uomo che non riesce mai a stargli dietro spesso subiamo più che proponiamo le innovazioni soprattutto quelle virtuali e intagibili come Facebook.

Fatto sta che dopo l'avvento della posta elettronica Facebook ha cambiato il modo di vivere la giornata dell'uomo più di qualsiasi altra cosa.

Come sempre alcuni precursori hanno cercato di guadagnarci qualcosa e se il social è stato inventato per condividere la propria vita, si è arrivati a farlo diventare anche un bel modo per condividere le proprie attività commerciali. Abbiamo visto dapprima pochi colossi approdare su facebook, poi sempre più giù fino al pizzicagnolo all'angolo che pubblicizza le ultime mozzarelle arrivate in negozio.

Tutto questo è poi utile agli affari? Recenti sondaggi dicono di no!

Non è detto e, anzi, è quasi assodato che la pubblicità sui social non si traduce in affari, ma solo in pubblicità, spesso troppo invasiva che diventa addirittura negativa per un marchio e se un grande brand resiste, il pizzicagnolo non farà altro che diventare antipatico e perderà clienti.

Il grosso problema è da ricercare nella sproporzione fra gli sforzi profusi e il loro rendimento effettivo "senza alcun successo misurabile da parte di grandi aziende nei prossimi dodici mesi, l’affermazione che il meglio di Facebook deve ancora venire, rischia di assomigliare alla credulità di chi pensa che il mondo finirà il prossimo anno".

Il rapporto è basato dalla ricerca del gruppo Forrester per un grande sito di e-commerce Shop.org ed è durata ben due anni (che online sono un'era geologica) attraverso interviste mirate agli operatori del settore, grandi e piccoli.

 Da queste viene dipinto uno scenario clamoroso, Facebook è all'ultimo posto come mezzo di promozione, mentre il buon vecchio motore di ricerca si accaparra il 90% dell'intero pacchetto, si comportano bene anche i Programmi di Affiliazione con il 50% ed il Traffico Organico con il 42%.

Forrester aggiunge che la buona e vecchia email rappresenta ancora un metodo migliore del social per tramutare l'attenzione in acquisto.

Se non bastasse questo viene citato un episodio emblematico, quello di Pepsi e Burger King, che malgrado gli investimenti ingentissimi hanno finito per licenziare le loro agenzie di promozione online, perchè?

L'attenzione suscitata non si tramutava in vendite.

Gli unici oggetti in controtendenza sono libri, CD, DVD e gadget elettronici.

Per cui se pensavate di vendere del pecorino online attraverso Facebook forse dovrete rivedere i vostri piani e creare, al contrario, un bel sito che venga ben indicizzato da Google e che acquisisca una buona lista di contatti email.

Il fai da te, anche in questo caso, è assolutamente sconsigliato!


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