Falò per la passata di pomodoro causa incendio boschivo, denunciato un 51enne

11 Ottobre 2024   15:08  

Un falò mal gestito provoca un incendio in un bosco di 5mila metri quadrati. Indagini dei Carabinieri forestali identificano il responsabile.

Incendio boschivo a Balsorano: denunciato per negligenza il proprietario del terreno

Un 51enne residente a Balsorano è stato denunciato dai Carabinieri forestali con l'accusa di incendio boschivo colposo, in seguito a un rogo che, lo scorso 25 agosto, ha distrutto una superficie di circa 5mila metri quadrati di terreno. L'incendio è partito da un fondo di proprietà dell'uomo, dove erano stati accesi dei falò per la bollitura delle bottiglie di passata di pomodoro.

Le fiamme si sono propagate rapidamente ai terreni vicini, incolti e resi particolarmente vulnerabili dalla sicità estiva. Il vento e l'aridità della vegetazione hanno contribuito a diffondere l'incendio fino a un vicino bosco di latifoglie, mettendo in pericolo l'intera area. Solo il pronto intervento dei Vigili del fuoco e della Protezione civile è riuscito a domare il rogo e a evitare danni maggiori.

A seguito di un'attenta indagine condotta dal Nucleo carabinieri forestale di Balsorano, è stato possibile risalire alle cause del disastro. Gli investigatori hanno raccolto prove che indicano come l’incendio sia stato causato da carboni non spenti lasciati incustoditi dal falò utilizzato per la tradizionale bollitura della passata di pomodoro, un'usanza molto diffusa nella zona in questo periodo dell'anno. L'incuria nel gestire le braci ha innescato il devastante incendio, mettendo a rischio un'ampia area naturalistica.

L'uomo è stato deferito all’autorità giudiziaria con l'accusa di incendio colposo, un reato grave che può comportare severe sanzioni, vista la delicatezza e l'importanza della tutela ambientale. Il danno provocato all'ecosistema locale è significativo, soprattutto considerando che gli incendi boschivi danneggiano irreparabilmente la flora e la fauna della zona e richiedono anni per un pieno recupero.

Le indagini, condotte dai Carabinieri forestali, si sono concentrate sulla raccolta di prove tecniche e testimonianze per accertare la dinamica dei fatti. I militari hanno individuato il punto esatto da cui sono partite le fiamme e hanno confermato l'origine dell'incendio legata ai falò domestici. Il caso rappresenta l'ennesimo esempio di come comportamenti imprudenti possano causare danni irreparabili all'ambiente.

I Carabinieri forestali hanno anche ricordato l'importanza di seguire scrupolosamente le norme di sicurezza nella gestione di fuochi all’aperto, soprattutto in periodi di forte siccità e in prossimità di aree boschive. In molte regioni, accendere falò in estate è strettamente regolamentato, e le autorità locali spesso impongono divieti temporanei per ridurre il rischio di incendi. È fondamentale che la popolazione sia consapevole dei rischi e adotti tutte le precauzioni necessarie per prevenire tragedie ambientali di questo tipo.

Le operazioni di spegnimento del fuoco hanno richiesto diverse ore, coinvolgendo anche volontari della zona. Sebbene non ci siano stati feriti, i danni ambientali sono ingenti. Questo episodio si aggiunge alla lunga serie di incendi boschivi che colpiscono l’Italia ogni estate, con conseguenze devastanti per la biodiversità e per la stabilità degli ecosistemi locali.

L’attenzione delle forze dell'ordine rimane alta, soprattutto in un contesto di cambiamenti climatici che amplificano il rischio di incendi. Le autorità invitano i cittadini a segnalare immediatamente qualsiasi comportamento sospetto o irresponsabile in merito all'uso del fuoco, e a seguire le regole di prevenzione stabilite dalle amministrazioni comunali e regionali.

Il 51enne, ora sotto accusa, rischia pesanti conseguenze legali, in attesa che il processo chiarisca l'entità della sua responsabilità. Nel frattempo, i Carabinieri forestali continuano le indagini per verificare se vi siano altre eventuali negligenze o violazioni alle normative vigenti.


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