Farmacia abusiva scoperta in casa, Iacovone respinge le accuse

L'accusa è di quelle pesanti, ossia di aver rifornito di medicinali dopanti e sessuali atleti amatoriali desiderosi di scolpire a tutti i costi il proprio fisico di medicinali dopanti.

Sulla base di tale accusa dallo scorso 8 marzo il personal trainer Mauro Iacovone è gli arresti domiciliari nella sua abitazione di Cepagatti, dopo aver trascorso un giorno presso il carcere cittadino di San Donato.

L'indagine è tuttora in corso su un doppio binario di ipotesi: da una parte, un presunto giro di sostanze dopanti e stimolanti sessuali destinati agli addetti ai lavori delle palestre di Pescara e circondario, e dall'altro una vendita diretta agli atleti.

Nel corso dell'interrogatorio di garanzia, tuttavia, Iacovone ha respinto tali accuse, sostenendo di aver acquistato su internet le scatole di medicinali con controindicazione di aumento della massa muscolare e quelle contenenti pasticche contro l'impotenza, e di adoperarle esclusivamente per uso personale. Quanto alla quantità eccessiva dei medicinali, Iacone ha dichiarato che essendo lontana la scandenza ci sarebbe stato tutto il tempo di consumarli.

Al momento, a quel che trapela, gli investigatori non sembrano comunque credere alla versione del personal trainer, sul cui capo, oltre all'accusa di aver commerciato farmaci e sostanze dopanti attraverso canali diversi da quelli consentiti (la pena prevista, in caso di condanna, va dai 2 ai 6 anni più multa onerosa), pende anche quella di detenzione di droga ai fini di spaccio in relazione alle scatole contenenti Nandrolone, sostanza equiparata alla droga in quanto può creare dipendenza.

Nelle indagini sulla presunta farmacia abusiva agli uomini della squadra mobile si sono ora aggiunti anche i carabinieri del Nas, attraverso l'esame del computer e dei tabilati telefonici di Iacovone, al fine di verificare se anche altri personal trainer possano aver ordinato medicinali dopanti e sessuali per sè o per i propri clienti.