Fratelli d’Italia impone il commissariamento dell'Arap. Forza Italia e Lega si sottraggono al voto, sollevando tensioni nella Giunta regionale abruzzese.
Frattura nel centrodestra abruzzese: FI e Lega si oppongono al commissariamento dell’Arap, voluto da Fratelli d’Italia, con assenze strategiche nella seduta. Scontro su competenze e percorsi amministrativi.
La Giunta regionale abruzzese, riunitasi fino a tarda serata, ha mostrato segni di spaccatura all'interno della maggioranza di centrodestra. A generare attriti, il commissariamento dell'Arap (Azienda Regionale Attività Produttive), deciso da Fratelli d’Italia (FdI) e che ha spinto Forza Italia (FI) e Lega a prendere una posizione netta di dissenso, espressa non con un voto contrario, ma con l'assenza strategica al momento decisivo.
La seduta si è conclusa intorno alle 20:00, lasciando traccia di una maggioranza sempre più divisa. Il conflitto ruota attorno alla gestione dell’Arap, una partecipata considerata fiore all'occhiello della Regione Abruzzo, oggetto di commissariamento con la nomina di Mario Battaglia, già responsabile dell'Ufficio Affari legali agricoltura e sviluppo economico.
La decisione, nell’aria da tempo, ha mostrato la volontà di FdI di consolidare il proprio potere all'interno della coalizione. A sostenere la linea di Fratelli d’Italia sono stati il presidente della Regione, Marco Marsilio, e l’assessore Tiziana Magnacca. Al contrario, l’assenza di FI e Lega, rappresentate dal vice presidente Emanuele Imprudente e dall’assessore Roberto Santangelo, ha palesato la disapprovazione dei due partiti per la mossa di commissariamento.
FdI ha portato avanti l'operazione grazie al sostegno compatto dei propri esponenti in Giunta, tra cui l’assessore al Bilancio Mario Quaglieri e l’assessore alla Salute Nicoletta Verì, ex esponente della Lega, ora in lista con il presidente Marsilio. Questa spaccatura nella Giunta, che ha vinto le elezioni regionali appena sei mesi fa, evidenzia crescenti difficoltà nel mantenere una coesione interna tra i partiti della coalizione.
La contrarietà di FI e Lega risiede soprattutto nelle modalità del commissariamento. FI ha contestato il fatto che l'uscente Giuseppe Savini, legato al partito, fosse rimosso insieme al Consiglio di Amministrazione, che vedeva tra i membri anche la meloniana Maria Assunta Iommi. Dall’altra parte, la Lega, che ha nel proprio organico il direttore generale Antonio Morgante, ha sempre respinto l’idea del commissariamento, sottolineando l'importanza delle attività portate avanti nel settore dell’agrifood sostenibile e per la promozione delle eccellenze enogastronomiche regionali.
Il commissariamento, secondo quanto denunciato dai due partiti dissidenti, sarebbe stato iniquo e mal gestito, soprattutto considerando che le stesse misure non sono state adottate per altre realtà, come le Asl regionali, afflitte da una situazione debitoria pesante. Imprudente e Santangelo hanno seguito le direttive dei rispettivi segretari regionali: per FI, il deputato Nazario Pagano, e per la Lega, il sottosegretario all’Agricoltura Luigi D’Eramo.
Lega e FI hanno inoltre sollevato dubbi sul percorso amministrativo adottato: secondo loro, la Giunta non avrebbe avuto la competenza per nominare il commissario, essendo una prerogativa del Consiglio regionale. Tuttavia, Marsilio e Magnacca hanno aggirato l’ostacolo amministrativo proponendo una fusione dell’Arap con il Consorzio Val Pescara, un ente in liquidazione. Questo ha permesso di giustificare il commissariamento sulla base delle norme relative a enti in dissesto finanziario.
La vicenda non è conclusa: il progetto di legge sarà sottoposto al Consiglio regionale, che si riunirà il 15 ottobre. In quella data, oltre alla questione delle nomine, si discuterà anche la legge Mancia, che prevede la distribuzione di fondi su progetti locali, in una seduta che si preannuncia particolarmente accesa.
Un dettaglio interessante è che la delibera di commissariamento non è stata inclusa nella nota stampa ufficiale diffusa dalla Giunta regionale. Un segnale che evidenzia ulteriormente il clima teso e la delicatezza della situazione.