Febbo: presto una variazione di bilancio per rilanciare il Cram

Impegno concreto dell'assemblea

19 Maggio 2010   15:05  

Dopo settimane di polemiche e accuse di immobilismo giunte da diverse comunità di abruzzesi nel mondo è stato ieri in occasione della riunione del Cram lo stesso presidente dell'organismo Mauro Febbo a replicare alle critiche.

A denunciare la situazione di pesante stallo e di inattività era stato anche il consigliere Franco Caramanico che si era rivolto direttamente al presidente della Regione Chiodi per chiedere un cambio di passo.
Ieri intanto, il direttivo del Consiglio regionale degli abruzzesi nel mondo è tornato a riunirsi a L'Aquila, le varie associazioni che riuniscono gli abruzzesi residenti all'estero chiedono, fra le altre cose, l'abolizione dell'ici per la loro prima casa in Abruzzo; il riconoscimento del voto per le regionali come già previsto per le elezioni politiche; e soprattutto l'impegno del Cram ad intervenire affinchè sia garantita la ricostruzione totale delle abitazioni danneggiate dal terremoto di proprietà degli emigranti.

Pubblichiamo uno stralcio di una lettera firmata e il documento originale della FEAS (Federazione degli Abruzzesi in Svizzera) sulla difficile situazione dei proprietari di abitazioni abruzzesi emigrati e delle difficoltà che tutti conosciamo nell'avere notizie sulla ristrutturazione delle stesse:

... Molti mi hanno detto, “a cosa serve il CRAM o la Consulta Regionale per gli Abruzzesi all’Estero?” la mia idea per venire incontro alle esigenze di tutte queste persone sarebbe che tu insieme agli altri Consiglieri del CRAM Chiavaroli e Prospero, all’Assessore all’Emigrazione e Presidente del CRAM Mauro Febbo, al Presidente del Consiglio Pagano, al Presidente Chiodi ed al Segretario del CRAM Leuzzi, fate una riunione per discutere questo problema del terremoto che ha colpito gli Abruzzesi residenti fuori Regione, la mia idea sarebbe che la Regione “si convenzioni con qualche Struttura ricettiva nei dintorni dell’Aquila tipo, Agriturismo, Pensioni o qualche Albergo” (non del tutto gratis, pagando una tariffa equa e ridotta) per accogliere per qualche settimana queste persone che vogliono informazioni sul futuro delle loro abitazioni (io parlo di prima, ed in molti casi, di unica casa) e mettere a loro disposizione un Tecnico Ingegnere della Protezione Civile o del Comune o della Regione che possa spiegargli la situazione per la ricostruzione, i loro diritti e la documentazione necessaria da produrre per accedere alla ristrutturazione della loro “prima” casa alle stesse condizioni dei “residenti”, gli Uffici dove avere i colloqui con il Tecnico potrebbero essere, a mio parere, quelli dell’Ufficio Emigrazione anche perche loro hanno tutti gli indirizzi dei componenti del CRAM e di tutte le Associazioni iscritte all’Albo Regionale che operano fuori Regione che potrebbero facilitare eventuali contatti con le persone coinvolte nel problema della ricostruzione post terremoto che risiedono fuori Regione. ...

(Lettera firmata)

Documento originale inviato al CRAM

 


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