"Federico II Vento di Soave" in prima nazionale al Teatro Sant´A

13 Dicembre 2006   16:33  
Una cornice scenica sobria, leggera ed efficace, una musica soave, una storia travolgente: questi gli ingredienti del successo del "Federico II Vento di Soave" per la regia di Antonello Santarelli, rappresentato, in prima nazionale, dalla compagnia TeatroZeta al Sant´Agostino di L´Aquila, ieri sera alle 21. Una produzione interamente abruzzese, un´ eccezionale rappresentazione intrisa di impegno e passione, un cast di attori, tutti giovanissimi: Manuele Morgese, che ha redatto anche i testi, nei panni del giovane e passionale Federico II ed i talenti Pietro Becattini, Alessia Olivieri, Rossella Teramano e Luigi Verini. La piéce è una fusione di storia e leggenda, un concentrato di passioni, di intrighi, di emozioni e la sua straordinarietà sta nella modernità dei suoi contenuti poichè, pur essendo una storia medioevale, parla delle passioni umane, un tema antico ed universale eppure sempre, incredibilmente attuale. Due sguardi che si incrociano, un amore profondo che si insinua nelle pieghe dell´anima, che brucia e consuma i cuori dei protagonisti, due giovani anime che si incontrano per poi intreccciarsi indissolubilmente, quella di Federico II, personalità complessa e controversa, e di Bianca Lancia, sua giovane e dolcissima amante, unico vero amore della sua vita. E´ proprio l´amore viscerale che Federico II prova nei confronti della sua amata a tradire l´imperatore, ad alimentare in lui un rancore irrazionale nei confronti della sua Bianca, che da amata si trasforma in acerrima nemica. L´imperatore, cedendo all´inganno ordito da Pier delle Vigne, suo "fidato" consigliere, crede che Bianca Lancia lo tradisca. La fa quindi rinchiudere, gravida di un figlio che Federico II non reputa suo, in una torre del castello di Gioia del Colle. Dopo il parto, la giovane si uccide recidendosi i seni e inviandoli all’imperatore per mezzo di una serva, insieme al neonato. Nell´economia della rappresentazione divertenti ed incisivi sono i versi in rima intercalati di tanto in tanto dal giullare di corte, che aiutano il pubblico a capire l´evolversi della storia e, al contempo, seppur semplicisticamente enunciati, celebrano l´essenza della vita e dei sentimenti nella sua forma più semplice. Patrizia Santangelo

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