Ferretti, Italia Nostra: "Dal cementificio a Megalò l'aggressione al fiume Pescara"

08 Novembre 2011   09:52  

“Da Megalò in poi per il fiume Pescara più nessuno scampo, ma già il passato ha vessato il povero Pescara” al nostro microfono Piero Ferretti referente per la pianificazione di Italia Nostra.

 La battaglia di Italia Nostra contro la costruzione del centro commerciale Megalò è stata lunga e pesante, ma le motivazioni ambientali non l'hanno avuta vinta contro il cemento e di nuovo negli anni scorsi, era il 2008, la richiesta di ampliamento di Megalò e quindi un rischio di appesantimento ulteriore per il corso del fiume, per fortuna sventato.

Le aree golenali sono state le più vessate e aggredite negli anni: “dal cementificio, alla Fater, l'aggressione residenziale a Spoltore, l'ippodromo del comune di San Giovanni Teatino, il Megalò e più in là l'interporto hanno negato il fiume.”

 L'ampliamento di Megalò non ci fu “la misura era colma” spiega Ferretti.

 I rischi per il Pescara sono reali perché dovevano essere creata casse di espansione per diminuire la pressione dell'acqua nell'ultima parte che è un corridoio stretto, lì l'acqua è un proiettile.”

 “Si continua a cementificare che dimostra una visione ristretta del fiume e della golena, per fortuna non c'è stata la realizzazione dell'autodromo di Cepagatti.”

 Tutte le opere suddette sono inserite in un programma regionale di sviluppo “ma che tipo di sviluppo?”

 Si con la creazione di Megalò sono stati alzati margini di 11 metri attorno al fiume “ma la pericolosità per il territorio a valle – conclude Ferretti- è aumentata moltissimo.”


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