Ieri sera nel programma della Gruber – otto e mezzo - il leghista Borghezio dichiara il suo lutto per la data della festa della Repubblica del 17 marzo , indetta festa nazionale nella celebrazione dei suoi 150 anni. Uno strano caso questo, in cui uno dei killer della vittima – dico uno in riferimento al fatto che l’insieme degli assassini sia composto dall’intero gruppo dei leghisti - si senta in realtà in lutto come se non ne fosse il carnefice bensì il compianto, o parte di tale.
‘Si puo essere napoletani e italiani, romani e italiani, veneziani e italiani, ma stranamente non torinesi ed italiani - come Borghezio – ignorando tutt’a un tratto la partecipazione attiva nella storia di Torino e volendola oscurare completamente.
Per fortuna Borghezio rappresenta una parte ancora minima dell’Italia, quell’Italia che acclamava Roberto Benigni nel suo intervento a Sanremo, che pensava e ricordava il passato e la storia mentre il comico cantava l’inno di Mameli, e che condivideva l’idea che infondo questa Italia è ancora una bambina, rispetto al tempo che è passato per arrivare alla sua unione. ‘‘L’Italia è più antica di 150 anni, essendo nata nei versi dei poeti e degli artisti italiani nell’animo prima che nella politica’’. Questo è quanto correttamente ha dichiarato Benigni, riportando i fatti narrati da Aldo Cazzullo in ‘W l’Italia’, e non dicendo – una coglioneria – come l’apostrofa nella serata Borghezio. D’altronde durante la serata abbiamo avuto il piacere di ascoltare tutta la sua cultura ed educazione durante i suoi interventi e quelli degli altri.
Per finire volevo concludere con una domanda diretta al leghista – dovuto a quanto da lui affermato nella trasmissione – Ministro mi scusi ma perché lei non paga il canone???
emanuela bruschi