Fondi Cipe quasi finiti. Cantieri lumaca. Il sindaco Cialente su FB: ''Sono molto preoccupato''

16 Settembre 2013   10:34  

I 985 milioni di euro stanziati dalla famosa delibera CIPE del 2012 per la ricostruzione del cratere sismico fino al 2015, stanno già finendo, come era ampiamente stato previsto, vista l'esiguità dei fondi messi a disposizione rispetto ai costi stimati della ricostruzione.

Solo per il Comune dell'Aquila, ovvero per il capoluogo e decine di frazioni terremotate, servono infatti 1,2 miliardi nel 2014 e un miliardo l'anno fino al 2018. E poi ci sono tutti gli altri 56 Comuni. 

Che i soldi non bastano lo sapeva bennissimo anche il Governo che infatti disse in sostanza: ''Per ora fatevi bastare i fondi cipe, poi si vedrà.''

Ma in questa situazione politica ed economica difficilissima non è affatto scontato che il Governo riesca a rifinanziare la ricostruzione aquilana con uno schiocco delle dita.  e I soldi derivanti dall'aumento delle marche da bollo disposto dal governo Letta basterebbero, cronoprogramma alla mano, per un solo anno, e non per sei anni come da previsione. 

E c'è un altro problema, oltre a quello del rischio che la ricostruzione si blocchi in partenza.

E' il problema dei cantieri che procedono a rilento, delle ditte poco serie ed efficienti, dei cittadini che non controllano e non seguono i di prima persona i lavori di casa loro. E anche delle ditte che sono fallite perché per prendere tropi appalti a L'aquila, si sono indebitate eccessivamente, o perchè non sono state pagate. 

Il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente dedica a questo lato oscuro della ricostruzione un lungo post domenicale o sul suo profilo facebook.

''Sono molto preoccupato.Nei rarissimi momenti che posso ritagliarmi, cerco di girare un pò sia in centro che periferia, per controllare lo stato dei cantieri: demolizioni, lavori ecc.

In alcuni casi vedendo il cartello e leggendo la data di inizio e fine lavori, capisco che quest'ultima molto probabilmente non verrà rispettata.

Vedo cantieri di ricostruzione ex novo con due, massimo tre lavoratori e questo da settimane, sia prima che dopo le ferie estive. Si procede lentamente, direi stancamente.

Chiamo il direttore dei lavori che mi dice, spesso, che nonostante i solleciti l'impresa non cammina. Gratta gratta emerge che l'impresa ha difficoltà economiche.

Vi sono ditte fallite, che hanno lasciato i lavori a metà. Altre che arrancano stancamente. Sono ditte di fuori, peraltro mai sentite, che mi chiedo (????????????) come abbiano fatto a prendere tante commesse a L'Aquila.

Questo problema era stato già segnalato dal Presidente dell'ANCE Frattale, che metteva in guardia proprietari, amministratori di condominio, progettisti, direttori dei lavori.

Noi ci siamo battuti affinchè il singolo proprietario avesse la possibilità di scegliersi progettista ed impresa. Sapete che l'alternativa era quella di dividere la città in frammenti assegnandole a grandi gruppi.

Spesso mi vengono cittadini, l'ultima, disperata, venerdì pomeriggio, che non sanno nulla più della propria pratica o del destino dei loro lavori. Quasi espropriati. Ricordo a tutti che gli amministratori sono scelti e votati dai proprietari, e che ciò che fanno, lo fanno in nome di questi.

Lo Stato ci ha riconosciuto il diritto a riparare le nostre case, ad abbatterle e ricostruirle nuove, e comunque più sicure. Ciò comporta anche un loro maggior valore. E' un diritto che abbiamo.

Ma abbiamo anche il dovere di ricostruire velocemente, nei tempi giusti e minimi rispetto all'entità del finanziamento. Infatti il cittadino che non rientra nella propria casa, costa, sia con il CAS che con gli affitti concordati o fondo, sia occupando gli alloggi del piano CASE e MAP. (prima si liberano, prima si danno agli universitari o si affittano, per pagarne la costosa gestione).

So già che molti mi diranno che si è perso tempo, la filiera rallentava, ecc.ecc. Sono stato il primo a denunciarlo ed a battermi per cambiare ciò.

Ma adesso si è partiti, se è vero come è vero che solo dall'inizio dell'anno sono stati concessi finanziamenti per 900 milioni di euro, e che , se arriveranno i fondi, potremo far partire cantieri per circa 100-120 milioni al mese.

Allora la mia raccomandazione, rivolta a tutti i proprietari, è quella di chiedere la convocazione di assemblee, anche frequenti, per capire dove è la pratica, a che punto si trova, quali sono i problemi.

Quali sono i tempi veri del cantiere, con quale ritmo si lavora. Perchè vi sono solo tre operai. Se ancora i lavori non sono partiti, quali garanzie si richiedono alle imprese, affinchè rispettino i tempi. So di cantieri che stanno per partire con imprese sull'orlo del fallimento. Perchè avviene ciò? I condomini ne sono a conoscenza?

Proprio stamane un direttore dei lavori mi diceva che una di queste ditte lentissime, dovrà in caso di mancata osservanza dei tempi, pagare una penale di 250 euro per ogni giono di ritardo, da trasmettere ai condomini, che come è noto perderanno il diritto all'assistenza. Ma come si pensa che una penale di 250 euro al giorno, in un condominio di 10 appartamenti, possa compensare i costi di 40 euro al giorno per chi è nel progetto CASE o degli affitti o del CAS? Vi prego di vigilare, perchè poi scoppiano i problemi, come accadde due anni fa con il famoso condominio Filadelfia (chi non ricorda le famiglie incatenate?).

Chiedo agli amministratori di condominio e direttori dei lavori di vigilare. E' un lavoro delicato il loro (sto vedendo l'impegno di mio padre, bravissimo, per un condominio di 8 appartamenti). Ma ricordo loro che sono pagati, ed anche bene, con il due per cento dei lavori. Sono milioni di euro che stanno acquisendo!!!!! Anzi, credo che con norma di legge, dovranno essere ancor più responsabilizzati. Se non se la sentano, passino la mano.

La macchina burocratica è lentissima, e bene fanno i cittadini a reclamare, ricorrere al TAR ecc. A prendersela con il comune (che non sempre è il responsabile ) o il sindaco. Ma poi tocca a loro, una volta ottenuto il finanziamento, partire e correre. Nella ricostruzione ciascuno deve dare il massimo.

Altra cosa che mi preoccupa sono le notizie che mi arrivano da molti lavoratori, di imprese, spesso di subappalto, che non pagano gli stipendi. Perchè? Perchè hanno arretrati di più di tre mesi?

Sono forse imprese che arrivano qui già alla canna del gas? ed allora quale è la qualità del lavoro che fanno? Qulai garanzie ci danno?

Stanno vigilando i direttori dei lavori su questi aspetti? Ed i Sindacati?

Invito i lavoratori a denunciare al comune queste situazioni.

Credo comunque sia arrivato il momento di approfondire questi aspetti, anche indagando. Comincio a temerre che il rischio con sia l'infiltrazione della malavita organizzata, quanto piuttosto di avventurieri.

Comunque chi vuole capire cosa accade può andare sul sito del comune: Vi sono i nomi di progettista, amministratore, impresa e cifra concessa.

Scrivo questo affinchè vi sia trasparenza e soprattutto si corra.


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