Formazione e ricerca, accordo tra Università di L'Aquila e Herat

02 Marzo 2011   15:40  

È stato siglato un importante accordo quadro tra l’Università di Herat (Afghanistan) e l’ateneo aquilano per attività di collaborazione scientifica e di formazione nelle professioni sanitarie anche utilizzando sistemi in e-learning.

“Si tratta di una importante opportunità di collaborazione e di sostegno del popolo afghano” ci dice la Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia Prof.ssa Maria Grazia Cifone “e rientra nei protocolli di cooperazione e sostegno predisposti dal Governo Italiano.” “Il nostro Paese realizza questi progetti tramite il Ministero Difesa e degli Affari Esteri”

“Il soggetto operativo di queste realizzazioni ed operazioni umanitarie è lo staff CIMIC (CIvil and Militar Cooperation) del Provincial Reconstruction Team (P.R.T.) di Herat. In quest’ottica di sviluppo e di collaborazioni fra Enti o Amministrazioni, il Personale CIMIC di Herat ha fatto da tramite e da promotore per questo protocollo d’intesa fra l’Università di Herat e quella dell’Aquila”. Ci dice sempre la Prof.ssa Cifone “Questo ha permesso una collaborazione accademica per lo sviluppo di problematiche e di ricerche nel campo sanitario su più livelli, anche in maniera autonoma dalla presenza di ISAF in area. Si gettano così le premesse di un ponte per lo sviluppo ed il progresso in un contesto prossimo futuro di Paese pienamente normalizzato e con una vita socio-economica in linea con lo standard dell’area”.

“Si sono tenuti stretti contatti con il Rettore dell’Università di Herat, Prof. Mir G. Osman BARIZ HOSSAINI,” ci dice il Rettore Prof Ferdinando di Orio “per quanto riguarda la Facoltà di Medicina e Chirurgia che si è dimostrata particolarmente interessata a sviluppare programmi di formazione, anche a distanza, in e.learning, didattica frontale, pratica “hands-on” e ricerca con l’Ateneo Aquilano. Gli afghani ora vogliono ricostruire il proprio paese con le proprie mani e non chiedono particolari aiuti ma solamente gli strumenti metodologici, la ricerca e l’esperienza che certamente la Facoltà di Medicina dell’Aquila può fornire e che ha insite nel suo DNA e nella sua storia.”

Il progetto assume una valenza particolare se si considera che l’Università dell’Aquila, nonostante le vive problematiche conseguenti al sisma del 2009, si proietta oltre confine in terre così lontane ed in un Paese non distrutto da un evento calamitoso ma dall’opera degli uomini.


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