Forte spagnolo, da Zapatero impegno senza limiti

Il premier visita il castello con il ministro Fratti

10 Luglio 2009   09:39  

Impegno senza limiti del governo spagnolo per il restauro all'Aquila della Fortezza spagnola, per la quale la stima dei danni fatta dai tecnici del ministero dei Beni Culturali e Protezione civile si aggira sui 50 milioni di euro. Il premier Zapatero, secondo quanto si è appreso, ha annunciato la decisione pochi minuti fa al termine della visita fatta questa mattina alla Fortezza, che prima del terremoto del 6 aprile ospitava il Museo nazionale d'Abruzzo. Risalendo in macchina al termine di un lungo giro, accompagnato dai tecnici per verificare le condizioni del complesso cinquecentesco, Zapatero ha spiegato che appena tornato in patria farà partire la lettera ufficiale per la presidenza del Consiglio italiano. La Spagna, sempre secondo quanto si è appreso, manderà in Italia una sua squadra di tecnici che metteranno a punto il progetto di restauro insieme con i colleghi italiani.
Con il premier spagnolo Zapatero c'erano questa mattina, in visita alla Fortezza aquilana, il ministro degli Esteri, Franco Frattini, e il vicecommissario di Protezione civile per i Beni culturali, Luciano Marchetti. Costruita a spese degli aquilani, condannati ad espiare così il loro gesto di rivolta del 1527, la Fortezza faceva parte di un progetto di fortificazioni realizzato in tutto il territorio acquisito alla Corona di Spagna. Il progettista è lo stesso di Castel dell'Elmo a Napoli. I lavori cominciarono nel 1530 e proseguirono per decenni, ma il castello rimase comunque incompiuto. Sopravvissuto senza danni al catastrofico terremoto del 1703, fu ampliato però alla fine del 1800 con una grande sopraelevazione centrale e poi ristrutturato intorno al 1970. Sono stati proprio questi interventi, secondo gli esperti, a provocare il crollo del 6 aprile. I danni sono stati gravissimi sia per la struttura, che per il patrimonio artistico del museo che ospitava e che è stato in gran parte trasferito, in questi mesi, in una struttura del Ministero dei Beni culturali a Paludi di Celano. Nella Fortezza rimane, però, ancora, protetto da speciali imbottiture, un monumentale scheletro di Archidiskodon Meridionalis Vestinus, sorta di elefante preistorico che gli aquilani chiamano 'il mammut'. Trovato nel 1954 a Scoppito, a pochi chilometri dal capoluogo, ha dimensioni enormi (é altro oltre quattro metri per una lunghezza di 6,5) e ha almeno un milione e mezzo di anni.

Nella foto il Castello cinquecentesco prima del 6 aprile.


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