Francia, arrestati sette ex membri Brigate Rosse italiani nell'ambito del Dossier "Ombre Rosse"

28 Aprile 2021   10:22  

Sette ex membri delle Brigate Rosse sono stati arrestati stamani in Francia a Parigi su richiesta dell'Italia, mentre altri tre sono in fuga e sono ricercati. Lo annuncia l'Eliseo. I dieci sono accusati di atti di terrorismo risalenti agli anni '70 e '80.

L'operazione, secondo quanto si apprende da fonti italiane, è stata condotta dall'Antiterrorismo della polizia nazionale francese (Sdat) in collaborazione con il Servizio di cooperazione internazionale della Criminalpol e con l'Antiterrorismo della Polizia italiana e con l'esperto per la sicurezza della polizia italiana nella capitale francese.

 I brigatisti arrestati in Francia questa mattina sono in attesa di essere presentati al giudice per la comunicazione della richiesta di estradizione da parte dell'Italia .

Secondo quanto apprende da fonti investigative francesi,si tratta di Enzo Calvitti, Giovanni Alimonti, Roberta Cappelli, Marina Petrella e Sergio Tornaghi, tutti delle Brigate Rosse; di Giorgio Pietrostefani di Lotta Continua e di Narciso Manenti dei Nuclei Armati contro il Potere territoriale.  'Ombre rosse' è il nome del dossier riguardante gli ex terroristi italiani arrestati questa mattina in Francia. 

 Dei 7 fermati, quattro hanno una condanna all'ergastolo: Roberta Capelli, Marina Petrella, Sergio Tornaghi - tutti e tre ex appartenenti alle Brigate Rosse - e Narciso Manenti, dei nuclei armati contropotere territoriale.

Per Giovanni Alimonti ed Enzo Calvitti, anche loro delle Br, la pena da scontare è rispettivamente 11 anni, 6 mesi e 9 giorni e 18 anni, 7 mesi e 25 giorni. Giorgio Pietrostefani, ex di Lotta Continua, deve scontare una pena di 14 anni, 2 mesi e 11 giorni. 

I terroristi in fuga sono Luigi Bergamin, Maurizio Di Marzio e Raffaele Ventura. Luigi Bergamin è tra gli ideologi dei Pac, il gruppo armato di Cesare Battisti. Ed è stato condannato per due omicidi tra cui quello del macellaio Lino Sabbadin .Per lui dovrebbe essere già scattata la prescrizione.   E' un ex brigatista Maurizo Di Marzio: partecipò al tentativo di sequestro del poliziotto Nicola Simone e per lui la prescrizione dovrebbe arrivare il 10 maggio. Raffaele Ventura è stato condannato insieme ad altri 8 per l'omicidio del vicebrigadiere Antonino Custra il 14 maggio del 1977 a Milano,durante una manifestazione indetta dalla sinistra extraparlamentare.  

La decisione di procedere all'operazione che ha portato all'arresto di 7 ex brigatisti italiani (altri 3 sono ricercati) è stata presa direttamente dal presidente francese Emmanuel Macron, secondo quanto riferito dall'Eliseo. La presidenza sottolinea che Macron ha deciso di "trasmettere alla Procura i 10 nomi sulla base di domande italiane che riguardavano in origine 200 persone. L'Eliseo ha precisato che la decisione del presidente Emmanuel Macron "si colloca strettamente nella logica della 'dottrina Mitterrand' di accordare l'asilo agli ex brigatisti, eccetto ai responsabili di reati di sangue'".

"La Francia, essa stessa colpita dal terrorismo, comprende l'assoluta necessità di giustizia per le vittime". Con queste parole, l'Eliseo ha annunciato la decisione di fermare e trasmettere alla giustizia alcuni ex brigatisti rossi rifugiatisi in Francia dopo gli anni di piombo.     

Sono stati infatti fermati sette ex membri delle Brigate Rosse italiane, condannati in Italia per atti di terrorismo commessi negli anni '70 e '80; e altre tre persone sono ancora ricercati. Il presidente Emmanuel Macron "ha voluto risolvere la questione come l'Italia chiede da anni", si legge ancora nella nota diffusa dall'Eliseo.  

La definizione della lista di dieci nomi è il frutto "di un importante lavoro preparatorio bilaterale, di diversi mesi, che ha portato a trattenere i reati più gravi". E la consegna alla giustizia degli ex brigatisti e' anche "parte dell'urgente necessità di costruire un'Europa della giustizia, in cui la fiducia reciproca deve essere al centro".    

I sette entro 48 ore di fronte alla procura generale  della Corte d'appello di Parigi, prima che un giudice stabilisca le  misure cautelari (la conferma dell'arresto o il rilascio condizionale) che rimarranno in vigore fino a che non sarà completato l'esame della  richiesta di estradizione. 


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