Frodi comunitarie: arrestati gli Oliveri, sequestrato il Carlton

05 Agosto 2010   16:00  

E' andata avanti tutta la mattinata una complessa operazione del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Catanzaro che ha sequestrato, in varie regioni d'italia, beni per 700 milioni di euro ed arrestato 5 imprenditori della piana di Gioia Tauro (R.C.). I reati contestati vanno dall'associazione per delinquere finalizzata alla truffa per il conseguimento indebito di ingenti contributi pubblici, al riciclaggio, alla frode fiscale. I particolari dell'operazione saranno illustrati nella conferenza stampa che si terra' alle 11.00 presso il palazzo di giustizia di Palmi.

L'operazione e' stata denominata in codice "Aristeo". Oltre 200 le fiamme gialle sono impegnate nelle province di Catanzaro, Reggio Calabria, Teramo, Pescara, Catania, Lucca e Roma, per dare esecuzione anche ad un decreto di sequestro preventivo di opifici industriali, strutture turistico-alberghiere, immobili e quote societarie, nonche' per svolgere anche perquisizioni, sequestri di documentazione e notifiche di informazioni di garanzia. Si tratta - secondo gli inquirenti - della piu' importante operazione finora svolta in Italia nel settore delle frodi ai danni dello Stato e dell'Unione Europea. Gli inquirenti serebbero riusciti ad individuare ed a neutralizzare una pericolosa consorteria criminale ideata e promossa da diversi imprenditori originari o residenti nella piana di Gioia Tauro che, nel corso degli anni, pur avendo "collezionato" su tutto il territorio nazionale numerose segnalazioni all'autorita' giudiziaria da parte di diverse forze di polizia, continuavano a perpetrare rilevanti delitti di natura patrimoniale e fiscale. L'indagine e' stata avviata nell'ottobre 2007 grazie ad una attivita' di intelligence svolta dalla sezione frodi comunitarie del nucleo di polizia tributaria di Catanzaro nei confronti della "S.i.m. s.r.l." e della "I.c.o. s.r.l." volta a verificare la legittima percezione di milionari contributi pubblici per la realizzazione di specifici programmi di investimento in Calabria. Le indagini, coordinate dal procuratore della repubblica presso il tribunale di P almi, Giuseppe Creazzo e dal sostituto procuratore Stefano Musolino, sono state estese nei confronti di ulteriori soggetti economici direttamente riconducibili all'organizzazione che, nel corso degli anni, avrebbe creato un vero e proprio "impero economico" attraverso l'avvio e la gestione di numerose attivita' in Calabria, in Abruzzo, in Puglia ed in Sicilia - grazie alla concessione di ingenti contributi pubblici in base alla legge 488/92, pari complessivamente a 85 milioni 851.852,33 euro.
I principali strumenti illeciti utilizzati sarebbero stati la sovrafatturazione dei costi ed il fittizio apporto di "mezzi propri" da parte dei soci. Lo sviluppo degli accertamenti avrebbe consentito di fare emergere l'esistenza di una vera e propria consorteria criminale particolarmente specializzata nell'organizzare truffe finalizzate all'indebito conseguimento di pubbliche contribuzioni. Attraverso un collaudato sistema basato su soggetti economici creati ad hoc - fra i quali si collocano, come semplici episodi di un piu' vasto progetto illecito, proprio la "S.i.m. s.r.l." e la "I.c.o. s.r.l." - sarebbe stato realizzato il disegno fraudolento finalizzato all' indebita percezione di cospicue risorse pubbliche grazie alla legge 488/92.

Cinque persone ai domiciliari, una serie di aziende dal valore di 700 milioni di euro e 85 milioni di euro indebitamente percepiti attraverso la legge 488 del 1992. Sono i numeri della maxioperazione, denominata "Aristeo" portata a termine questa mattina dal nucleo tributario della Guardia di finanza di Catanzaro, coordinata dalla procura della Repubblica di Palmi. I particolari dell'inchiesta, che ha portato all'emissione di 5 ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari, sono stati resi noti in una conferenza stampa tenuta a Palmi dal procuratore capo Giuseppe Creazzo, dal colonnello della Tributaria di Catanzaro Fabio Canziani e dal maggiore delle Fiamme gialle Fabio Bianco. Secondo quanto appreso, gli impreditori sono Vincenzo Oliveri, 56 anni, residente a Gioia Tauro; Antonio Oliveri, 45 anni, residente a Giulianova, provincia di Teramo; Vincenzo Borgia, 59, di Villa San Giovanni; Erminio Salvatore Surdo, 62enne di Gioia Tauro; Giuseppe Surdo, 29 anni residente a Giulianova. I beni sequestrati ammontano a circa 700 milioni di euro riconducibili al patrimonio aziendale di 7 societa' di capitali; azioni e quote di 14 societa' di capitali; 5 complessi indutriali e due strutture turistiche e alberghiera; 62 fabbricati e di 381 terreni, uliveti e frutteti; 15 automezzi e numerosi rapporti e disponibilita' bancarie in corso di quantificazione. Risultano indagate altre 19 persone e sette soggetti giuridici. Gli arrestati rispondono a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche dello Stato e dell'Unione europea, nonche' alla commissione dei reati di malversazione ai danni dello Stato, emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e falso ideologico in atto pubblico. Circa 200 uomini della guardia di finanza sono stati impiegati nelle province di Catanzaro, Reggio Calabria, Teramo, Pescara, Catania, Lucca e Roma, per dare esecuzione anche ad un decreto di sequestro preventivo di opifici industriali, strutture turistico-alberghiere, immobili e quote societarie per un valore complessivo stimato in 700 milioni di euro, nonche' per svolgere perquisizioni, sequestri di documentazione e notifiche di informazioni di garanzia. Si tratta, secondo quanto appreso in conferenza stampa, della piu' importante operazione svolta in Italia nel settore delle frodi ai danni dello Stato e dell'Unione europea e che ha avuto il pregio di individuare e fermare una pericolosa associazione criminale ideata e promossa da imprenditori originari o residenti nella Piana di Gioia Tauro.

L'indagine, avviata nell'ottobre 2007, nasce da una attivita' di intelligence svolta dalla sezione frodi comunitarie del Nucleo della polizia tributaria di Catanzaro nei confronti della "SIM SRL" e della "ICO SRL" e mirava a verificare la legittima percezione di milionari contributi pubblici per la realizzazione di specifici programmi di investimento in Calabria. Le indagini, coordinate dal procuratore della Repubblica di Palmi Creazzo e dal sostituto procuratore Stefano Musolino, sono state poi estese ad altri soggetti economici direttamente riconducibili all'organizzazione, atteso che l'attivita' avrebbe permesso di riscontrare come la stessa, nel corso degli anni aveva creato un vero e proprio impero economico, - attraverso l'avvio e la gestione di numerose attivita' in Calabria, Abruzzo, Puglia e Sicilia - grazie alla concessione di ingenti contributi pubblici (legge 488/92) che si aggirerebbero intorno agli 85 milioni di euro, 42 dei quali gia' percepiti. I principali strumenti illeciti utilizzati sono stati la sovrafatturazione dei costi ed il fittizio apporto di mezzi propri da parte dei soci. Lo sviluppo degli accertaenti ha consentito di fare emergere un vera consorteria criminale particolarmente specializzata nell'organizzare truffe finalizzata all'indebito conseguimento dei aiuti comunitari. Attraverso un collaudato sistema che faceva uso di numerosi soggetti economici creati ad hoc, fra i quali si collocano, come semplici episodi di un vasto progetto illecito, proprio la "SIM" e la "ICO" - e' stato realizzato il disegno fraudolento finalizzato alla plurima ed indebita percezione di cospicue risorse pubbliche derivanti dalla 488. Successivamente sono stati svolti ulteriori accertamenti nei confronti della "Olearia Jonica SRL" dell'"Abruzzo impianti srl", societa' beneficiarie di contributi pubblici, destinati alla realizzazione di singoli programmi di investimento a Caltagirone (Ct), Sant'Angelo (Te) e Borgia (Cz). E' stato accertato infine l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per oltre 35 milioni di euro.


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