Dopo essersi liberato del braccialetto elettronico, un uomo viene intercettato e bloccato dagli agenti di polizia su un autobus.
Un uomo di origine straniera, sottoposto agli arresti domiciliari in una struttura assistita nella zona sud di L’Aquila, ha tentato di evadere nella giornata di ieri, liberandosi del braccialetto elettronico che monitorava i suoi movimenti. La sua fuga, però, non è durata a lungo. Gli agenti di polizia lo hanno individuato mentre cercava di allontanarsi a bordo di un autobus diretto fuori città.
La segnalazione è partita immediatamente dalla struttura assistita, i cui responsabili, accortisi dell’assenza del detenuto e del danneggiamento del dispositivo elettronico, hanno prontamente avvisato il Commissariato. Grazie alla tempestiva segnalazione, le forze dell’ordine hanno potuto intervenire rapidamente, individuando l'uomo in fuga.
Gli agenti, durante il pattugliamento, hanno notato l’uomo salire su un autobus diretto fuori dal centro abitato. Non appena si sono avvicinati per identificarlo, l’uomo ha tentato di scappare, ma è stato bloccato pochi istanti dopo. Al momento dell’arresto, gli agenti hanno constatato che il braccialetto elettronico non era più al suo polso, confermando che l’uomo si era liberato del dispositivo durante la fuga.
Poco dopo, il braccialetto è stato ritrovato dagli agenti in un'area adibita al parcheggio degli autobus. L'apparecchio era completamente danneggiato, rendendolo inservibile per il monitoraggio elettronico.
L’uomo è stato quindi nuovamente arrestato e ora rischia un aggravamento della pena per evasione. Questo episodio evidenzia l'importanza dei sistemi di monitoraggio elettronico, ma al contempo la vulnerabilità di tali strumenti quando mancano controlli tempestivi e misure preventive adeguate.
Le autorità hanno sottolineato la prontezza e l'efficacia dell’intervento, che ha permesso di riportare in custodia il fuggitivo prima che potesse allontanarsi ulteriormente dalla città. L'uomo si trova ora in stato di fermo, in attesa delle decisioni della magistratura che deciderà sul prolungamento della detenzione o eventuali altre misure cautelari.