Galabozo (Venezuela): aereo con a bordo tre ragazzi di origine itali

18 Agosto 2006   01:13  
Proseguono in Venezuela le ricerche dei tre ragazzi d’origine italiana il cui aereo, su cui volavano insieme a tre coetanei di orgine spagnola, è dato per disperso da alcune settimane. Il 24 luglio scorso, l’aereo è scomparso, nella regione del Parque Nacional "Archipiélago de Los Roques", un aereo da turismo con sei ragazzi a bordo. Tre di essi sono cittadini italiani residenti con le famiglie, emigrate dalla Toscana e dalla Campania da molti anni nel Paese sudamericano, gli altri tre sono di origine spagnola. A bordo del Cessna viaggiavano Gabriele Venturi, di 29 anni, Vincenzo Rotunno (29), Franco Rotunno (23), Marisela Castillo (29), Olga Rivero (30), tutti residenti a Galabozo (Guarico) e il pilota Rogelio Antonio Goncàlez. L´aereo era decollato da Los Roques ed era diretto a Valencia. Gli sviluppi delle ricerche vengono seguiti con ansia in Svizzera, dove i ragazzi hanno numerosi parenti che sono giustamente preoccupati. A quanto scrive il periodico in lingua italiana di Bienne ,“Rinascita”, infatti, la signora Yonellys Hidalgo Sacino, di origine venezuelana, residente a Bienne (Svizzera), si è subito mobilitata, prendendo contatto, fra l´altro, con organi di stampa affinché facciano pressione sulle autorità venezuelane e italiane a dare maggior sostegno e impuslo alle ricerche delle persone coinvolte. Le famiglie dei tre ragazzi italiani, Venturini e Rotunno, anche se sostenuti da sempre meno mezzi messi a disposizione dall´esercito venezuelano, hanno deciso, sin dai primi giorni della sciagura, di partecipare direttamente alle ricerche anche con propri uomini e mezzi, nella legittima speranza di poter riabbracciare i loro cari. Secondo quanto scrive “Rinascita”, che riporta dichiarazioni dei genitori dei ragazzi Venturi e Rotunno, da parte delle autorità diplomatiche italiane in Venezuela e a Roma, "ci sono state le solite frasi di circostanza e nulla più". Intanto, riporta sempre “Rinascita”, il console generale d´Italia a Caracas, Stefano Pontesilli, ha assicurato che il suo ufficio "è in costante contatto con la famiglia, cui stiamo fornendo tutto l´appoggio possibile”. “In particolare”, ha spiegato il diplomatico italiano, “l´Unità di Crisi della Farnesina assieme ad Ambasciata e Consolato italiani in Venezuela stanno facendo costante pressione sul Governo venezuelano affinchè metta a disposizione (e continui a mantenere a disposizione finché ci saranno speranze) la maggior quantità possibile di risorse, come elicotteri militari e della Guardia Nazionale, mezzi e volontari della locale protezione civile, volontari di altre organizzazioni di salvataggio, contributo economico per le spese di carburante ed altro.” “Insomma”, ha concluso il Console Pontesilli, “le ricerche continuano, intense, e speriamo siano presto coronate da successo.". (Aise)

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