Gdf arresta scafista che trasportava migranti

28 esseri umani verso le coste pugliesi su un potente motoscafo

07 Maggio 2015   10:10  

Ieri il basso adriatico veniva solcato dai potenti motoscafi che trasportavano sigarette di contrabbando.

Oggi, sulle stesse rotte e con mezzi molto simili, navigano scafisti che trasportano esseri umani verso le coste pugliesi.

Nel corso di una delle quotidiane missioni di pattugliamento del Canale d’Otranto per il controllo dei flussi migratori clandestini e degli altri traffici illeciti, unità del Reparto Operativo Aeronavale di Bari, competente per la sorveglianza delle coste pugliesi e del Gruppo Aeronavale di Taranto, che svolge le funzioni di Centro di Coordinamento Locale Frontex per l’operazione “TRITON 2015”, di recente potenziata anche nell’area del basso adriatico e dell’alto ionio, intercettavano, nel tardo pomeriggio odierno, un natante che dirigeva verso le coste pugliesi.

A bordo erano visibili apparentemente pochi occupanti ma la linea di galleggiamento appariva stranamente bassa, circostanza che insospettiva i militari che si avvicinavano per eseguire una ispezione di routine.

Il motoscafo, alla vista delle motovedette incrementava ulteriormente la velocità nel tentativo di sottrarsi al controllo.

Veniva quindi immediatamente inseguito, raggiunto ed affiancato dai finanzieri, a circa 10 miglia a largo di Torre Canne (BR).

I sospetti delle fiamme gialle risultavano fondati quando, saliti a bordo del potente motoscafo, della lunghezza di circa 10 metri e condotto da un 62enne, cittadino italiano, M. G. originario di La Spezia, trovavano 28 migranti, di presunta nazionalità siriana ed irachena.

Lo scafo risultava altresì privo di documentazione e di segni distintivi. I migranti, trasferiti a bordo del guardacoste della Guardia di Finanza, lo scafista ed il mezzo fermato venivano condotti presso gli ormeggi della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza, nel vicino porto di Brindisi.

Qui l’intero gruppo, composto da 20 maschi adulti, 4 bambini e 4 donne, tutti apparsi in buono stato di salute ma provati dalla lunga e faticosa navigazione, veniva sottoposto alle procedure di rito e riceveva l’assistenza del caso.

Lo scafista, invece, con precedenti specifici per reati legati all’illegale traffico di migranti, veniva tratto in arresto per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, mentre l’imbarcazione veniva sottoposta a sequestro.


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