Gemellaggio L'Aquila-Pescara, De Santis (Idv): "Solo un'illusione per i cittadini"

27 Luglio 2011   16:44  

"Sorprende il risalto giornalistico dato al cosiddetto gemellaggio fra L'Aquila e Pescara, i due Capoluoghi abruzzesi che si sarebbero combattuti per 40 anni e che ora tornerebbero ad amarsi ed ad aiutarsi". Lo dice il segretario dell'Idv dell'Aquila, Lelio De Santis.

"Sorprende anche - aggiunge - il silenzio che vuol dire assenso delle istituzioni e dei partiti, che forse pensano di delegare a questa idea magica la soluzione ai problemi seri della societa' abruzzese. La firma su un foglietto di carta intestata di 4 importanti politici, i 2 Sindaci ed il Vertice dell'Assemblea Regionale, decisa ed apposta in pochi giorni, puo' servire piu' a distogliere o ad illudere i cittadini alle prese con la disoccupazione dei figli o con gli aumenti della sanita', con la soppressioni di linee ferroviarie o con la riduzione dei servizi agli anziani, che a mettere in cantiere progetti ed attivita' che possano produrre sviluppo economico, occupazione ed integrazione territoriale. D'altra parte - prosegue l'esponente dell'Italia dei Valori - l'elencazione degli obiettivi programmatici non e' accompagnata da una minima disponibilita' di risorse finanziarie ne' c'e' traccia dell'impegno del Presidente Chiodi, Capo dell'Esecutivo, il solo che potrebbe assicurare un minimo di concretezza alle parole dei 4 firmatari."

"L'Abruzzo e le Citta' abruzzesi - prosegue De Santis -non hanno bisogno che qualche politico o amministratore pubblico inventi stratagemmi o celebrazioni per nascondere i problemi reali, che si chiamano crisi economica e disoccupazione, corruzione e malcostume: avrebbero bisogno solo di Eletti che facciano il loro dovere con onesta', di Amministratori che abbiano una visione complessiva delle esigenze del territorio, di Politici normali che programmino investimenti mirati allo sviluppo delle diverse potenzialita' dei diversi territori. Avrebbero bisogno - conclude De Santis - anche di qualche esempio di moralita' e di solidarieta' da parte dei Governanti che soprattutto in periodi di crisi, quando le famiglie non arrivano alla fine del mese, si riducano il mega stipendio e rinuncino ad ingiustificati privilegi".


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