Genziana, un tesoro da non toccare. Diaconale, Parco Gran Sasso: "Estirparne le radici è gravissimo"

03 Ottobre 2012   18:54  

“Quello che è successo è un fatto gravissimo. Estirpare le radici di genziana significa distruggere questa pianta, una delle più rare e pregiate di tutta Europa”.

Il presidente del parco del Gran Sasso e monti della Laga, Arturo Diaconale, si dice esterrefatto per la vicenda di qualche giorno fa quando tre persone sono state denunciate dagli uomini della Forestale perché avevano con sé 10 chili di radici di genziana, pianta tutelata da specifiche normative che ne vietano la raccolta.

“La genziana non è solo una pianta, ma caratterizza il nostro territorio - spiega Diaconale - È rarissima e quella che cresce sulle nostre montagne è tra le più preziose. Dobbiamo quindi continuare a proteggerla”.

Nonostante i controlli e i divieti, la genziana continua comunque a essere raccolta.

Tra i trasgressori  appassionati della radice, c'è anche chi è più accorto.

“Sono soprattutto le persone del posto a essere più sensibili e attente verso la pianta e, anche se ne raccolgono le radici, sono attente a tagliarle in modo che la pianta possa continuare a crescere e non venga distrutta completamente. Ma ripeto, è comunque illegale farlo!”.

Alcuni imprenditori locali hanno anche avanzato la proposta di coltivarla.

 


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