Gianluca Dentici: "Ecco come si gira in 3D"

Speciale Cineramnia

30 Luglio 2010   09:36  

Gianluca Dentici, supervisore degli effetti visivi, ha tenuto ieri un interessantissimo incontro sulla stereoscopia, in parole semplici il 3D realizzato attraverso la macchina da presa. Il tecnico ha spiegato al pubblico presente come viene girato un film in tre dimensioni: "Molti pensano che la buona riuscita di questa tecnica consista nel fare uscire più volte possibile gli oggetti fuori dallo schermo. Non è così. Questi sono esercizi di stile buoni per i parchi tematici, ma al cinema conta ben altro. Alla base della stereoscopia c'è l'inganno degli occhi.".

Dentici è poi entrato nel particolare: "Per riprendere un'immagine in 3D abbiamo bisogno di due telecamere puntate sullo stesso oggetto. Praticamente un pò come succede con i nostri occhi nella vita di tutti i giorni. Se io volessi riprendere un attore in primo piano con la tecnica stereoscopica, dovrei diminuire la distanza interassiale tra i due obiettivi della telecamera (ipostereografia), ricreando un punto di vista simile a quello degli insetti. Se invece allargassi la suddetta distanza, otterrei un' enorme capacità di lettura della profondità.".

Ma come si immortala un filmato in 3D? "Le principali metodologie di ripresa sono la mirror rig e la side by side. La prima consiste in due macchine da presa, una posizionata verso il basso e l'altra verso l'alto. La seconda invece, è un'apparecchiatura composta da due telecamere poste sulla stessa asse. Ora sono disponibili, anche se non in Italia, apparecchiature per la ripresa stereoscopica piccolissime, in grado di poter seguire, ad esempio, il volo di un paracadutista.

I nostri registi devono ancora imparare una lezione importante: "Girare in 3D non è come girare in 2D. Molti effetti visivi, infatti, non possono, anzi non devono, essere riproposti nelle pellicole in tre dimensioni. Uno di questi è il fuori-fuoco, perchè altrimenti lo spettatore sarebbe portato a sforzare l'occhio per mettere a fuoco un oggetto (o un soggetto) che a fuoco non è.".

Dentici è poi tornato sui pop-out (così si chiamano gli oggetti che escono fuori dallo schermo): "Questi non possono essere tagliati dalla cornice, altrimenti il nostro occhio non riesce a capire qual'è la sua reale collocazione sullo schermo, rimanendo disorientato. Per avere un effetto pop-out efficace bisogna evitare movimenti di macchina troppo veloci, perchè gli occhi devono poter avere il tempo di convergere.".

Infine, il supervisore degli effetti visivi si è raccomandato: "I bambini hanno una distanza interassiale tra gli occhi molto minore rispetto ad una persona adulta, e sono quindi molto più sensibili al 3D. Quando una pellicola punta troppo sugli effetti tridimensionali, ricorrendo ad una eccessiva invasività visiva, i più piccoli potrebbero avere problemi di stress oculare".

Francesco Balzano


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