Gianni Chiodi tra bocciature, rimpasti e misure impopolari

Incassata la sonora bocciatura decretata dall’annuale rilevazione sul consenso degli amministratori locali condotta dal Sole 24 Ore, che ha visto come è noto Gianni Chiodi perdere numerosi punti percentuale di gradimento, il Presidente della giunta regionale (oggi pomeriggio a L’Aquila) è chiamato a risolvere la spinosa questione del rimpasto del suo esecutivo. Un problema che ormai si trascina da mesi e che vedrà impegnati oltre allo stesso Governatore d’Abruzzo, il Coordinatore regionale del Pdl Filippo Piccone ed il suo vice il Senatore Fabrizio Di Stefano.

I tre si ritroveranno a nel capoluogo di regione per la conferenza stampa di presentazione del Winter School di Magna Carta, ovvero il corso organizzato dalla fondazione che fa capo all’On Gaetano Quagliariello in programma a Celano dal 14 al 16 gennaio prossimi ed al quale parteciperanno i principali attori politici ed i protagonisti della cultura italiana.

Per quella data il Presidente Chiodi conta ovviamente di aver già definito gli assetti del suo esecutivo. I tempi dovrebbero essere ormai maturi tanto da ipotizzare che entro la settimana potrebbe essere trovata una soluzione per gli ex assessori Lanfranco Venturoni e Daniela Stati dimessisi dopo le inchieste giudiziarie sulla rifiutopoli abruzzese.

Ma il condizionale è d’obbligo in quanto l’intesa resta piuttosto difficile visti i numerosi veti imposti dal partito ai quali si aggiunge la poca chiarezza del quadro politico nazionale. La spinosa questione di FLI che a livello nazionale viene collocata all’opposizione, potrebbe trovare in ambito regionale un’apertura proprio nel presidente Chiodi che dopo aver incassato il dietrofront del vicepresidente della giunta Alfredo castiglione, potrebbe concedere un’apertura all’attuale presidente della commissione bilancio Emilio Nasuti, convinto finiano che potrebbe vedersi assegnare un posto nell’esecutivo. Ma dovrebbe superare prima l’ostile opposizione dei senatori Piccone e Di Stefano che sensibili al quadro politico nazionale giudicano impossibile l’operazione. La partita pertanto resta ancora aperta e per il Presidente Chiodi si prospettano nuovi ostacoli da superare.