Giorgio Napolitano nella basilica di Celestino: ''L'Italia non dimenticherà L'Aquila''

Ha anche salutato i familiari

06 Aprile 2011   12:39  

Il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, dopo aver salutato i parenti e le associazioni delle vittime del terremoto , gli studenti del lieo Classico "D.Cotugno" e i gruppi di volontariato è entrato nella Basilica di Collemaggio per seguire la Santa Messa officiata dall'Arcivescovo Giuseppe Molinari.

Al suo fianco anche il sottosogretario Gianni Letta.
Presenti il Presidente della Regione e Commissario per la ricostruzione, Gianni Chiodi, il Presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano, il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, il presidente della provincia dell'Aquila, Antonio Del Corvo.

Tra i presenti anche il capo dipartimento della Protezione Civile Franco Gabrielli e il Prefetto Giovanna Maria Iurato.

Prima di entrare ha avuto anche altre parole sull'acceso dibattito politico che ruota intorno la ricostruzione:

"La discussione è sempre lecita all'interno delle istituzioni nelle quali sono rappresentate le forze politiche e innanzitutto i cittadini attraverso coloro che hanno eletto.

E' naturale - continua il Presidente - che si discuta e vi sia diversità di giudizio e opinioni, l'importante è il senso della misura, che queste distinzioni non superino mai un certo limite, che non diventino elemento distruttivo".

"Nessuno italiano ha mai cancellato neanche per un solo momento dalla sua memoria la tragedia del terremoto che due anni fa ha colpito questa bellissima città dell'Aquila.

Non credo che gli aquilani debbano temere di essere dimenticati".

A dimostrazione dell'attenzione costante del Paese, Napolitano ha sottolineato che la sua presenza oggi non è a titolo personale ma istituzionale, "e la conferma di come gli italiani siano e siano stati sempre vicini e solidali. Per fortuna - ha aggiunto - la coscienza civica del nostro Paese e degli italiani non è al di sotto del dovere, del ricordo e della vicinanza".

Nel momento della tragedia, ha ricordato il Capo dello Stato, attorno a L'Aquila colpita dal sisma "abbiamo visto impegnati la popolazione, i cittadini con il concorso di altre città in uno sforzo straordinario per la sopravvivenza e il rilancio. Sappiamo che le questioni di prospettiva sono complesse, ma deve essere chiaro che per noi L'Aquila vale quanto la più grande delle città storiche del nostro Paese.

Di città storiche ne abbiamo di grandi, di medie e di piccole quanto a dimensioni, e tutte costituiscono un tesoro del nostro Paese che è riconosciuto in campo internazionale. Dobbiamo guardare anche con questo occhio all'avvenire dell'Aquila che ha bisogno non solo del lavoro, dello studio, delle attività quotidiane dei suoi cittadini, ma anche della rinascita di questo bellissimo centro storico".


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