Giornata della memoria, Comune di Pescara ricorda Witold Pilecki

27 Gennaio 2011   11:42  

La cerimonia per la Giornata della Memoria promossa oggi dal comune di Pescara a Palazzo di citta' e' stata incentrata sulla figura di Witold Pilecki, ufficiale polacco, martire della barbarie nazista e comunista. A sottolineare il valore di Pilecki e' stato Wojciech Unolt, dell'Ambasciata della Polonia, il quale ha osservato che si tratta di "una delle figure piu' eccezionali, una figura paradossale di assoluta eccezionalita' per il coraggio dimostrato e le cose che e' riuscito a fare, avendo resistito a due totalitarismi. Siamo onorati - ha detto ancora - del fatto che la cerimonia di oggi sia dedicata a lui perche' si rende giustizia a quei cittadini polacchi (e sono 6.200) che sono stati insigniti con la medaglia dei giusti e parecchi altri polacchi che si sono comportati come loro. La commemorazione di Witold nel giorno della memoria - ha detto ancora - e' una conferma che Pilecki non e' solo un nostro eroe nazionale ma il portatore e difensore dei valori piu' essenziali sui quali poggia la civilita', quei valori che nei due totalitarsimi sono stati rovesciati e cancellati come mai prima nella storia. Un eroe, dunque, molto piu' che nazionale, un eroe dell'umanità" e la sua figura e' "universiale" - ha concluso Unolt.
Nella sala del Consiglio comunale sono intevenuti il sindaco Mascia, il prefetto D'Antuono, il presidente del Consiglio regionale Pagano e il presidente del Consiglio provinciale Testa.

Non potendo partecipare alla cerimonia organizzata dal Comune di Pescara, i figli di Pilecki, Andrzej e Zofia, oggi ottanenni, hanno fatto arrivare una lettera al sindaco e alle autorita' presenti per esprimere "gratitudine" a Marco Patricelli, lo storico pescarese autore del libro "Il volontario", biografia dell'ufficiale di cavalleria che a settembre 1940 si e' fatto catturare volontariamente dalla Gestapo, a Varsavia, per essere rinchiuso nel campo di concentramento di Auschwitz. "Grazie a Patricelli - hanno scritto i due - la figura di nostro padre puo' essere conosciuta in Italia", dove ha soggiornato nei pressi di Ancona. "Nostro padre - prosegue la lettera - ha dedicato tutta la vita a servire lo Stato polacco, prima contro i tedeschi e poi contro la dominazione sovietica. La Polonia era il valore piu' grande, per lui, e non approvava alcun tipo di dominazione straniera. Il merito di nostro padre e' stato quello di rimanere nel campo di sterminio ad Auschwitz per poter consegnare all'esterno informazioni sui lager e mantenere alta all'interno del campo la capacita' di ribellione. Dopo due anni e mezzo e' riuscito a fuggire per continuare la sua lotta". "Pescara e Varsavia, conclude la lettera, sono oggi particolarmente vicine e noi siamo spiritualmente li'". A leggere il documento in aula, dove c'erano molti studenti, e' stato Krzysztof Olszewski, dell'Universita' Copernico di Torun, mentre Piotr Gajewski, dell'Istituto nazionale per la memoria di Varsavia, ha ricevuto dal sindaco Mascia un riconoscimento in onore di Pilecki. "La famiglia di Pilecki - ha detto Gajewski - vuole che la figura del padre venga conosciuta dai giovani ed e' a loro che ci rivolgiamo per dire che vale la pena di essere giusti perche la storia valorizza i giusti, prima o poi. Questo personaggio deve essere un esempio. Non e' solo un eroe della Polonia ma dell'Europa e forse di tutto il mondo".


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