Giornata della memoria: perchè la storia non si ripeta

27 Gennaio 2012   14:26  

Il 27 Gennaio, data che segna l'abbattimento dei cancelli di Aushwitz e della liberazione dei sopravissuti nei campi di concentramento, è diventato un simbolo per tutti, per ricordare non solo gli ebrei al centro del "progetto" nazionalsocialista, ma anche nel ricordo di tutti coloro che combatterono in nome della giustizia e dei diritti umani. 
 Catastrofe, disastro, sterminio: questo è il significato del termine Shoah. Piu' di 30.000 mila furono gli eberi deportati solamente nella notte tra il 9 e il 10 novembre del '38 (la famosa Notte dei Cristalli) fino ad arrivare alla tragica cifra di 6 milioni di ebrei durante tutto il regime di Hitler.

Piu' propiamente si parla di Olocausto, perchè è bene ricordare, che la follia del Terzo Reich non si limito' esclusivamente allo sterminio della razza ebraica, ma vide all'interno della "soluzione finale" anche omosessuali, malati, anziani, oppositori. Privazione dei diritti civili, espulsione dai territori della Germaia, creazione di ghetti recintati da filo spinato, azioni di rastrellamento e infine la deportazione nei campi di concentramento.

Queste furono le tappe che nel corso di pochi anni andarono a sterminare e ad umiliare un intero popolo. Il Giorno della Memoria non vuole far dimenticare, non vuole spegnare i riflettori sul vergognoso passato che appartiene a tutti nella speranza che, almeno in questo caso, la storia possa non ripetersi.


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