Giove, tredici anni in container

Storie di altri crateri

13 Aprile 2010   20:14  

Giove in Umbria. Siamo andati a trovare le nove famiglie di terremotati che ancora vivono nei container, perchè la ricostruzione del loro piccolo borgo, danneggiato dal sisma del 1997, ancora non è conclusa, come abbiamo già raccontato e spiegato nella prima parte di questo reportage.
Alcuni container sono vuoti. Gli anziani che ci vivevano sono morti Per 25 terremotati di Giove, cioè, le abitazioni che dovevano essere provvisorie sono diventate quelle definitive. Gli abitanti attuali sono tra loro divisi, le scelte sbagliate fatte dal consorzio e l' attesa estenuante, hanno avvelenato i rapporti personali, e compromettono ora la ricostruzione di un elemento altrettanto importante della ricostruzione, ovvero il tessuto sociale della Giove che sarà.
I container dove vivono da 13 anni sono freddi d'inverno e asfissianti d'estate, non hanno nulla a che vedere con container di ultima generazione con cui ci costruiscono anche alberghi modulari a 5 stelle, e non hanno nulla da invidiare alle migliori tipologie di ''villette di legno'' utilizzate a L'Aquila.

"Il caso Giove - ha spiegato il sindaco di Val Topina - purtroppo è figlio di una società appaltatrice scelta dal Consorzio della ricostruzione della frazione che fallendo ha rallentato tutti gli iter burocratici. Inoltre quando il contratto è stato rescisso si è dimesso il presidente del Consorzio. Il comune ha preso in mano la pratica Giove nel novembre del 2006. Ai terremotati è stato più volte proposto di venire ad abitare in abitazioni di mattoni a Valtopina. Ma in molti hanno preferito non allontanarsi dal proprio luogo di origine''.
Il Comune e la Regione però, si potrebbe obiettare, poteva almeno collocare in loco abitazioni più confortevoli di quei vecchi ed umidi container. Risolvere la situazione vergognosa di Giove poteva diventare una priorità rispetto anche al celebrato restauro della basilica di Assisi, nella certezza che anche San Francesco in persona non avrebbe avuto nulla da obiettare.
Ogni post-terremoto, ci sembra però di poter capire, ha il suo lato oscuro, dimenticato dalle istituzioni, e rimosso dall'informazione faziosamente schierata, il post- terremoto si gioca anche sulla spettacolarizzazione mediatica e gli interventi simbolo, che talvolta però non coincidono con i reali bisogni della popolazione, e crea inevitabilmente terremotati di serie a e di serie b,
La prossima tappa del viaggio sarà Nocera Umbra, il cui centro storico ancora non viene ricostruito.

filippo tronca

 

 

 

 


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