Giustizia Riparativa per l'Assassino di Carol Maltesi: La Famiglia della Vittima Sconvolta

24 Settembre 2023   10:47  

Il tribunale di Busto Arsizio ha preso una decisione senza precedenti in Italia, inserendo Davide Fontana, l'uomo che ha brutalmente ucciso e smembrato Carol Maltesi nel gennaio 2022, in un programma di giustizia riparativa. Questa notizia ha scosso profondamente la famiglia della vittima.

La madre di Carol, Giuseppina Maltesi, ha espresso il suo sconcerto per la decisione del tribunale: "Il sì dei giudici al reinserimento dell’assassino di mia figlia? Non è possibile, questa è un’ingiustizia... Adesso temo davvero che un giorno il mostro che ha massacrato e fatto a pezzi Carol possa tornare libero. Ora - dice - ho realmente paura per me, per il mio nipotino che ha solo sette anni e anche per altre persone...".

La rabbia e la frustrazione dei familiari sono comprensibili, considerando la brutalità dell'omicidio e il dolore insopportabile che hanno dovuto affrontare a seguito della perdita di Carol. Il padre della vittima aveva precedentemente espresso il suo disgusto e sgomento riguardo a questa situazione.

I parenti della ragazza assassinata non parteciperanno alla mediazione per definire il programma di giustizia riparativa che Davide Fontana dovrà seguire.

La giustizia riparativa è un nuovo strumento introdotto dalla riforma Cartabia e non rappresenta un'alternativa al carcere. Non influisce sul processo penale, non comporta riduzioni di pena e non ha conseguenze dal punto di vista civile. Si tratta di un metodo di risoluzione dei conflitti basato sull'ascolto reciproco e sul riconoscimento dell'altro, con l'assistenza di un terzo imparziale.

La vicenda dell'omicidio di Carol Maltesi è stata particolarmente scioccante. Fontana ha ammesso di aver ucciso la giovane di 26 anni, originaria di Sesto Calende, nel Varesotto, nell'11 gennaio 2022. Ha colpito la vittima con un martello, poi l'ha sgozzata, tagliandola in 18 pezzi che ha conservato in un congelatore per quasi due mesi, prima di disperderli in una discarica a cielo aperto nella zona di Paline di Borno, al confine tra Bergamo e Brescia. I due avevano avuto una breve relazione, ma Carol aveva pianificato di trasferirsi a Verona per essere vicina al figlio di sei anni, che viveva con il padre.


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