Gli 8 punti di Cna L'Aquila per la ripresa dell'economia

22 Giugno 2012   07:30  

La crisi grava ormai da troppi anni in maniera estremamente pesante sulle attività economiche presenti nel nostro territorio. A questa crisi contribuiscono fattori esterni legati alla difficilissima congiuntura internazionale ma anche componenti locali legate ancora alla difficile ripresa dopo il sisma del 2009. 
Tuttavia riteniamo che l’impegno delle istituzioni territoriali coordinate dall’azione del Ministro alla Coesione Territoriale Fabrizio Barca possa contribuire a supportare l’attività delle imprese e a fornire prospettive positive nel medio periodo.
La CNA Associazione Provinciale dell’Aquila ritiene opportuno individuare alcune priorità su cui concentrare l’azione delle istituzioni e in particolare:

1) Immediata attivazione di misure tramite “De minimis” (90 milioni). Affinchè tale provvedimento sia efficace è opportuno specificare che a tale importo non vanno sottratte le somme già garantite alle imprese attraverso l’abbattimento delle tasse non versate. L’abbattimento infatti non è stato effettuato solo nei confronti delle imprese ma anche delle persone fisiche e come tale riteniamo debba essere escluso dal calcolo del “de minimis”;

2) Riattivazione di imprese localizzate in centro storico prima del sisma con l’urgente e immediato reinserimento di uffici pubblici nelle migliaia di metri quadri ormai tornati disponibili;

3) Garantire fondi per attività di formazione e innovazione tecnologica;

4) Favorire forme di credito agevolato alle imprese per costruire opportunità di mercato;

5) Semplificazione amministrativa per migliorare la qualità della regolazione e la riduzione degli oneri a carico delle PMI e dei cittadini;

6) Rendere immediata la cantierabilità di tutta la ricostruzione, ivi compresi i centri storici, eliminando sistemi labirintici che non garantiscono tempi e metodi, ponendo fine alle situazioni di conflittualità tra i vari enti o strutture chiamati in causa, con l’attribuzione di competenza agli enti locali dotati di idonee competenze e requisiti di trasparenza e legalità;

7) Sospensione dell’esecutività dei provvedimenti emessi da Equitalia, per consentire una riscossione orientata alla sopravvivenza delle imprese e rendere concreto il principio generale di sostenibilità della rata in cui il debito fiscale può essere suddiviso;

8)Riduzione della pressione fiscale (in particolare IMU e IRAP) . La difficile condizione in cui si trovano ad operare le aziende avrà un ulteriore aumento dei costi causato dal fatto che gli immobili d’impresa sono particolarmente colpiti dall’IMU con un’aliquota media più elevata rispetto all’ICI. A farne le spese in particolar modo sono gli immobili produttivi di proprietà degli artigiani e degli industriali, che a fronte di un aggravio della tassazione per un valore complessivo nazionale di 1,57 miliardi contribuiscono per 1,09 miliardi pari al 70% c.a. Pertanto chiediamo alle amministrazioni pubbliche comunali di mantenere le aliquote al minimo di legge al fine di non aggravare la già precaria situazione che in questo modo rischia di diventare insostenibile. Le imprese per poter continuare a produrre ricchezza e a svolgere la loro funzione sociale, non possono essere ulteriormente gravate con inasprimenti delle tasse.


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