Gli abruzzesi che pagano pedaggio in Finanziaria

Asse attrezzato a pagamento

28 Maggio 2010   11:53  

Tra i provvedimenti della Manovra finanziaria c'è anche l'introduzione a favore dell'Anas, del pedaggio a pagamento per percorrere all'asse attrezzato e circonvallazione Chieti-Pescara. E pare anche la superstrada Teramo mare come rivela il responsabile regionale della Fita-Cna, Renato Giancaterino, a detta del quale "l'elenco diffuso nella giornata di ieri dalle agenzie di stampa e relativo a una dozzina di "raccordi" autostradali italiani, tra cui l'Asse attrezzato Chieti-Pescara, avrebbe per ora solo carattere "ufficioso", e pertanto non essere ancora quello definitivo.

Ed in particolare è percorso quotidianamente anche  da tanti lavoratori dell'area industriale della Val Pescara.

Subito si è registrata una sommessa levata di scudi da parte del sindaco di Pescara Albore Mascia e il presidente della Provincia Guerino Testa in dissenso nei confronti del Governo amico. Che ha annunciato sacrifici per tutti. Ed infatti in tema di strade si prevede un salasso per i milioni di pendolari che utilizzano i seguenti assi viari:

AUTOSTRADE

A3 - Autostrada Salerno-Reggio Calabria A18DIR - Diramazione di Catania A19 - Autostrada Palermo-Catania A19 DIR - Diramazione per via Giafar A29 Autostrada Palermo-Mazara del Vallo A29 DIR - Autostrada Alcamo-Trapani A29DIR/A - Diramazione per Birgi A29 RACC - Diramazione per Punta Raisi A29 RACC BIS - Raccordo per via Belgio A91 - Autostrada Roma-Aeroporto di Fiumicino A90 - Autostrada Grande Raccordo Anulare

RACCORDI AUTOSTRADALI

Raccordo autostradale Pavia-Autostrada A/7 'Milano-Serravalle, Raccordo tangenziale Nord città di Bologna, Raccordo autostradale Salerno-Avellino, Raccordo autostradale Ascoli-Porto d'Ascoli, Raccordo autostradale di Reggio Calabria, Raccordo autostradale Chieti-Pescara, Raccordo autostradale Scalo Sicignano-Potenza, Raccordo autostradale Bettolle-Perugia, Raccordo autostradale Ferrara-Porto Garibaldi, Raccordo autostradale di Benevento, Raccordo autostradale Torino-aeroporto di Caselle, Raccordo autostradale Siena-Firenze.

Per il presidente della provincia Guerino Testa bisogna distinguere tra raccordi delle grandi città e l'asse attrezzato che va parificato più che altro ad una strada urbana e dunque risparmiato dal pagamento del pedaggio. Il sindaco di Pescara Albore Mascia invece preferisce attendere per capire meglio.

''Introdurre il pedaggio sull'Asse attrezzato vuol dire introdurre una tassa sugli acquisti e sui pendolari del mare", afferma poi il direttore di Confesercenti Pescara Gianni Taucci che segnala la fortissima preoccupazione fra i commercianti e gli stabilimenti balneari del capoluogo adriatico in merito alle rivelazioni di stampa secondo le quali, fra le misure previste dalla manovra del governo, ci sarebbe anche l'introduzione del pedaggio per l'arteria che collega Pescara e Chieti. "Una misura di questo tipo, in piena crisi economica, vorrebbe dire penalizzare i commercianti e i balneatori di Pescara come mai e' successo finora" dice Taucci, "mettendo in ginocchio un settore che conta 4 mila imprese e 10 mila occupati. Con il pedaggio guadagnerebbero solo i grandi centri commerciali, che certamente non hanno bisogno di questo ulteriore regalo, e non vogliamo neppure immaginare quali ripercussioni questo potrebbe avere sul turismo pendolare nei mesi estivi". Per questo il direttore di Confesercenti si appella "al sindaco ed al presidente della Provincia affinche' esercitino tutto il loro potere per scongiurare questo tsunami economico e occupazionale che rischia di dare il colpo di grazia all'economia pescarese".

Secondo il  responsabile regionale della Fita-Cna, Renato Giancaterino, riferendosi al rischio pedaggio sulla Teramo mare: "la misura decisa dal governo rischia di produrre effetti in serie, penalizzando le imprese dell'autotrasporto, le famiglie, i pendolari, le attivita' commerciali, ma anche l'ambiente. Poco infatti si riflette sul rischio che il pagamento di un pedaggio finisca per riversare dosi massicce di traffico lungo le strade adiacenti che corrono nei centri abitati, e del tutto non idonee ad affrontare la prevedibile massa di traffico che rischia di affluire". A detta della Fita-Cna, "occorre adesso una decisa mobilitazione delle istituzioni locali - dalla Regione alle Province - affinche' questo provvedimento sia rivisto".

Ma anche in altre regioni non si vuol sentir parlare di pedaggi.

Far pagare Salerno-Reggio Calabria è semplicemente paradossale, si afferma nei palazzi del potere calabrese, anche perchè rincara la dose il presidente Codacons Rienzi ''considerando i cantieri eternamente aperti da decenni e i disagi patiti dagli automobilisti che utilizzano tale arteria, dovrebbero essere i cittadini ad essere pagati quando percorrono la A3".

Impensabile poi per una nutrita schiera di esponenti politici romani il pedaggio sul Grande raccordo anulare perché avrebbe come conseguenza quella di spingere gli automobilisti della capitale, che magari utilizzano tutti i giorni il Gra, ad avvalersi di strade alternative, paralizzando in modo definitivo il traffico della città. E il vicepresidente della Provincia di Bologna Giacomo Venturi non vuole sentire parlare nemmeno del pedaggio sulla tangenziale.

La vicenda dei pedaggi è solo uno dei capitoli che inciderà in negativo sulle tasche degli italiani e degli abruzzesi, chiamati a fare sacrifici per risanare i conti pubblici.

La manovra da 24 miliardi per il biennio 2011-2012, che costerà 400 euro a cittadino secondo l'Adiconsum. E saranno colpiti in particolare gli enti locali che erogano servizi.

Il governo centrale con una partita di giro ha intenzione di scaricare l'onere di pesanti e impopolari tagli su Regioni e Comuni.

"E' una manovra insostenibile, pesa per il 50 per cento su di noi", ha detto così Vasco Errani, presidente della Conferenza delle Regioni - in due anni dovremmo sostenere tagli ai trasferimenti per 8,5 miliardi. "Siamo sconcertati", ha detto il presidente dell'Anci Sergio Chiamparino che denuncia "l'inaffidabilità" del governo: i tagli ai trasferimenti ai Comuni sono saliti nel giro di una settimana dagli 1,2 miliardi annunciati ai sindaci dal governo, ai 4 che figurano nel testo della manovra.

A rischio insomma c'è la qualità dei servizi erogati in particolare per l'assistenza sociale, l'istruzione e l'ambiente.

 


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