Gli abruzzesi in posa per la Storia e la didattica della memoria

Nuova pubblicazione dello IASRIC

14 Dicembre 2010   17:03  

''Jamme mo, ritràttame, dicevano gli anziani al fotografo quando volevano essere ripresi ed allora si mettevano in posa. Si dice che un'immagine dice più di mille parole. Nelle istantanee, nei ritratti, nelle foto di gruppo, si può leggere qualcosa della storia di quel tempo, sempre che si possieda la grammatica che sappia leggerla''.

Comincia così il libro di David Adacher, ''La didattica della memoria - l'uso della fotografia come fonte storica'' edito per la collana Abruzzo contemporaneo dallo IASRIC, l'istituto Abruzzese per la Storia della Resistenza e dell'Italia Contemporanea. Un emozionate viaggio attraverso le foto di famiglia e oltre un secolo di storia sociale degli abruzzesi e degli italiani.

La presentazione del libro a cui hanno preso parte l'autore David Adacher, Umberto Dante, presidente dello IASRIC, Gabriele D'Autilia, dell' Università di Teramo, è stata l'occasione per anticipare l'importante ed ambizioso progetto dell'Istituto Abruzzese per la Storia della Resistenza e dell'Italia Contemporanea, della creazione di una biblioteca specializzata proprio sull'immagine e sul documento audiovisivo, e di un archivio nel quale si raccolgono i prodotti di anni di lavoro (fotografie, studi, esperienze, tesi di laurea, progetti multimediali), così da presentarsi come un punto di riferimento importante per l'Abruzzo e non solo. Centrale in questo progetto sarà la sinergia tra lo IASRIC e il mondo della scuola e le università, soprattutto nella fase di ricerca del materiale.

E il nuovo volume della collana ''Abruzzo contemporaneo'' è stato per questo rivolto in particolare a docenti e studenti, proponendosi innanzitutto come un manuale didattico per utilizzare e decodificare le immagini, ed è stato infatti definito dal giornalista Michele Smargiassi di Repubblica ''una guida preziosa ad un approccio non banalmente nostalgico e al corretto uso della fotografia di famiglia nell'ambito della ricerca storica.''

Da un vecchia e ingiallita foto di famiglia, e il libro ne propone di straordinarie, si può infatti comprendere molto delle gerarchie sociali dell'epoca, vedi la centralità del maschio capofamiglia e l'ordine di importanza degli altri componenti a cui risponde una precisa posizione nella fotografia. Importante sono lo sfondo e il contesto delle foto degli emigranti inviate ai parenti, dove spesso si cercava di documentare la conquista del successo e dell'integrazione nel paese ospitante. Il libro poi attraverso le fotografie ripercorre i mutamenti relativi al tempo libero, al ruolo della donna, al peso e al potere della Chiesa, il declino della famiglia patriarcale e rurale, soffermandosi sugli anni postbellici del miracolo economico e della lenta e contraddittoria uscita dalla povertà, sull'avvento del consumismo, documentate ad esempio dagli abruzzesi che orgogliosi posano in sella alla loro vespa fiammante, o affianco dell'elettrodomestico appena acquistato, o con gli sci sulle piste.

''Il taglio, quello della monografia - afferma Umberto Dante, presidente dello IASRIC - differenzia questo testo dai precedenti, anche nella veste grafica e sperimenterà una novità nell'ambito della pubblicistica delle scienze storiche, vale a dire una rivista-editrice capace di svolgere contemporaneamente il lavoro di periodico e di collana".

 

servizio di Filippo Tronca

immagini e montaggio Marialaura Carducci


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