Gli albergatori minacciano la Regione: senza soldi via gli sfollati

Chiodi: evitiamo strumentalizzazioni

21 Luglio 2010   15:40  

Si lamentano per i ritardi dei pagamenti gli albergatori teramani che ospitano oltre 3mila sfollati del cratere sismico.

Al microfono il Presidente degli albergatori di Teramo Gianmarco Giovannelli

CHIODI: EVITIAMO STRUMENTALIZZAZIONI

"Non va bene strumentalizzare queste situazioni problematiche sulle quali stiamo lavorando per cercare di trovare in tempi brevi una soluzione". Lo ha detto il Commissario delegato per la ricostruzione, Gianni Chiodi, che é anche presidente della Regione, rispondendo alle accuse fatte in questi giorni dagli albergatori che denunciano pesanti arretrati di pagamento per l'ospitalità agli sfollati del cratere del terremoto. "Per questo - ha aggiunto - ho chiesto un incontro urgente con il ministro Tremonti in quanto il problema nasce dal fatto che i debiti ancora esistenti per l'attività di emergenza sono superiori ai fondi messi a disposizione. Venerdì pensiamo di sbloccare la questione". In particolare, Chiodi risponde all'albergatore di Alba Adriatica (Teramo) che minaccia di mettere alla porta gli sfollati a fine settimana se non saranno saldate le spettanze. "La strumentalizzazione in atto mi tocca molto ed oltretutto gli albergatori non dicono cose vere. Innanzitutto devo dire a questa persona di cui non conosciamo il nome - spiega Chiodi riferendosi alla presa di posizione dell'imprenditore della costa teramana - che non è vero che non è stato più pagato perché ha ricevuto il 75% del dovuto dei mesi di settembre, ottobre e dicembre". Il commissario delegato chiarisce un altro aspetto emerso non vero. "Gli albergatori sono stati sempre pagati dalla Protezione civile regionale fin dai giorni successivi al sisma, quindi la competenza è stata sempre della Regione. Non c'é stato perciò come è stato detto, nessun passaggio di consegne: sia nella prima fase dell'emergenza, sia in questa della ricostruzione le fatture sono state saldate sempre dalla Protezione civile abruzzese". Il braccio di ferro è destinato ad andare avanti perché gli albergatori sono sul piede di guerra e sono decisi a continuare la protesta: protesta che intanto rischia di far rimanere fuori dall'assistenza sfollati ancora senza casa.


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