Gli allevatori aquilani sul piede di guerra

18 Maggio 2009   14:54  

Avevano annunciato una clamorosa protesta, con tanto di mandrie al seguito, gli allevatori abruzzesi del Cospa, per chiedere zona  i campi fosse acquista anche e soprattutto latte, la carne e prodotti agricoli locali, al fine di aiutare l'economia del territorio a risollevarsi.
Poi in mattinata la buona notizia, il commissario straordinario Guido Bertolaso ha firmato un'ordinanza che andrebbe incontro alle richieste dei produttori locali. L'annuncio è stato dato dal direttore della Confcommercio aquilana Celso Cioni. Soddisfazione, ma con riserve, esprime il presidente del Cospa Abruzzo Dino Rossi.

IL COSPA PERO'  DENUNCIA ALTRE ANOMALIE:

nella capitale Roma si vendono a tamburo battente  prodotti abruzzesi quando a L'Aquila e dintorni le aziende produttrici come la Centrale del latte sono ferme. Chi non ha subito il terremoto cioè sta speculandoci sopra. 

Le Banche invece di aiutare le aziende in difficoltà proprio in queto momento stanno chiudendo ancor di più i rubinetti del credito. 

Molti benefici vanno a finire verso il mare. Ad un mese e mezzo dal sisma 30mila aquilani vivono sulla costa, e costano ciascuno 50 euro al giorno, complessivamente 45 milioni di euro al mese.  Il Cospa chiede che sia subito accordato il permesso di tornare nelle case, che venga allacciato il gas.


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