Gli orti sociali diventano esame universitario alla D'Annunzio

27 Gennaio 2011   15:34  

Particolare lezione di architettura urbana presso la Facoltà di Architettura dell'Università d'Annunzio di Pescara. Oggetto dell'incontro, l'esperienza degli orti sociali portata avanti da cinque anni dall'Associazione Domenico Allegrino Onlus a Pescara nell'area di San Donato e diventata materia di sperimentazione e d'esame per i ragazzi del terzo anno, grazie al professor Alberto Ulisse, docente a contratto di Progettazione Architettonica presso la Facoltà.

"Lavorando in Francia mi sono reso conto che questa esperienza è diffusissima e sta dando grandi risultati negli interventi a favore di una fascia di popolazione spesso tagliata fuori dalle politiche di intervento sociale – ha illustrato il professor Ulisse – Così mi è venuta l'idea di farci lavorare i ragazzi, facendo loro formulare delle ipotesi di riattivazione degli spazi pubblici all'interno della città". Da fine settembre hanno lavorato su aree sociali sensibili, come Rancitelli, usando l'idea dell'insediamento degli orti in terreni privati al fine di creare nuove ipotesi di sostenibilità, architettonica e "umana". "Non a caso abbiamo chiamato questo ambito Urban Lab – ha spiegato Ulisse – e l'esame Rural Urbanism, invitando l'Associazione Allegrino che ha sperimentato felicemente questo principio e anche l'Ater, soggetto privato interessato a svilupparlo. Volevamo far sperimentare ai ragazzi come l'ecologia urbana, il ricavare spazi verdi vitali, potesse diventare esempio di "ecologia umana"". I ragazzi, infatti, stanno lavorando con idee, plastici e immagini che possono diventare progetti veri e propri a servizio di privati o soggetti pubblici interessati a usarli, una volta fatto l'esame, a metà febbraio.

"Cogliamo questa occasione al volo per rilanciare la necessità di far crescere orti sociali nelle nostre città – ha sottolineato Antonella Allegrino, presidente della Onlus – Mettiamo a disposizione la nostra esperienza di associazione privata, accanto alla disponibilità dimostrata dall'Università con questa interessante iniziativa di confronto operativo sul tema sociale, con la speranza di espandere sia la nostra e che la loro esperienza. Uno dei soggetti con cui ci confronteremo sarà infatti l'Ater, presente all'iniziativa e ben disposto ad adottare l'idea degli orti nella progettazione urbana esistente in aree socialmente esposte o da realizzare ex novo. Di sicuro rilanciamo il monito partito dal professor Ulisse e ben concretizzato dai lavori dei ragazzi, felici di essere stati un utile completamento della loro esperienza di studio". Il prossimo appuntamento sarà dunque operativo, per portare gli orti a servizio di una nuova idea di architettura urbana, oltre che di intervento sociale.



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