Gli studenti aquilani dell'Udu dicono no ad un nuovo commissiarialento e accorpamento delle tre Adsu abruzzesi, le Aziende per il diritto allo studio,
'Le Adsu abruzzesi hanno attraversato un periodo di 2 anni e mezzo di commissariamento, da metà 2009 all’intero 2011, periodo nel quale gli studenti e le Università sono stati estromessi dai luoghi decisionali delle Aziende per il diritto allo studio, senza che questo tempo sia stato utilizzato per discutere e confrontarsi su proposte di riforma del sistema del diritto allo studio universitario.
Ora, come un fulmine a ciel sereno, arriva la proposta di ri-commissariamento delle Adsu dell’Aquila, Chieti-Pescara e Teramo, e di chiusura delle stesse per dar vita a un burocratico e politicista ente unico".
Nessuna analisi sui costi di gestione e sui costi dei Consigli di amministrazione delle Adsu è stata presentata dall’assessore alla Formazione ed Istruzione, Paolo Gatti a motivare questa ipotesi d’altronde l’assessore dovrebbe sapere che questi costi sono stati già abbattuti alcuni anni fa; nessuna riforma organica sul quadro degli interventi relativi al diritto allo studio, che rimangono quelli delineati nel 1994, è stata discussa dalla regione con l'università e gli studenti in questi anni; persino il piano degli interventi, che dovrebbe avere durata triennale, è fermo al 2007.
In questo contesto, senza consultare né gli studenti, né le Università, senza peraltro alcuna audizione nelle commissioni competenti - puntualizzano le Udu L’Aquila, l'associazione 360° Chieti-Pescara e l'Udu Teramo - l’assessore propone un vero e proprio colpo di mano, che lungi dal rispondere ai veri bisogni degli studenti e alle criticità che emergono nel territorio, dalle mense ai trasporti, dagli alloggi alle sale studio, serve solo ad aumentare la burocratizzazione del sistema del diritto allo studio, l’aumento dell’incidenza della politica regionale nell’indirizzo politico del dsu, la cancellazione delle rappresentanze dell’Università nell’indirizzo politico e la riduzione del ruolo della componente studentesca.
"Noi siamo pronti ad un confronto a tutto campo con la regione sul futuro del diritto allo studio universitario, ma il confronto esclude i colpi di mano e necessita invece di approfondimenti e analisi che coinvolgano le associazioni e le rappresentanze studentesche, le Adsu, l’Università e la Regione, dove il punto di partenza siano i dati reali sui costi di gestione, sulle tipologie d’intervento, le qualità e le criticità dei servizi, i bisogni emergenti degli studenti e sulla provenienza e la destinazione delle risorse.
Per questo chiediamo all’assessore Gatti e a tutti i consiglieri regionali di evitare metodi improvvisi, sbrigativi e autoritari - si conclude la nota - su un tema che interessa oltre 60.000 studenti e i tre atenei e di aprire invece un vero confronto sul tema".
A seguire invece il comunicato stampa di Azione Universitaria, anch'essa contraria all'Adsu unica.
''Anche Noi di Azione Universitaria L’Aquila e di Avanguardia Studentesca L’Aquila siamo contrari all’intenzione dell’assessore Gatti e di quei consiglieri regionali di dare vita ad una Azienda al Diritto allo Studio UNICA per tutto il territorio regionale.
Crediamo che nella situazione attuale sia impossibile in quanto ogni sede universitaria ha le sue problematiche e criticità e che quindi l’unificazione delle varie Aziende sia una cosa controproducente.
Noi crediamo che prima di parlare di certi argomenti sia più che giusto ascoltare anche il parere di NOI Studenti, i veri protagonisti dell’Università, quelli che subiscono sempre le decisioni altrui; ed è per questo che ci mettiamo a piena disposizione per un confronto con l’assessore e tutti gli enti preposti.
Comprendiamo i problemi di bilancio e la necessità di risparmiare ma nelle forme giuste e senza sacrificare il DIRITTO ALLO STUDIO e il futuro delle nuove generazioni.''