Gliartigiani contro le tasse locali

12 Settembre 2008   14:16  
 "La riforma federalista potrebbe essere l'occasione per ridisegnare, nell'ambito dei tributi il cui gettito sara' attributo alle Province, il sistema di tassazione delle accise sull'energia elettrica che attualmente grava soltanto sulle piccole imprese. Si tratta di realizzare una tassazione piu' equa a parita' di gettito". Lo sollecita il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini sulla base di un rapporto dell'Ufficio studi della Confederazione che ha misurato l'escalation del prelievo fiscale riguardante le addizionali provinciali sull'elettricita' utilizzata dalle imprese. Dal 2000 al 2008 le imposte applicate dalle province sui consumi di energia elettrica per usi industriali sono aumentate del 34,9%, con un costo per le piccole imprese che, per il 2008, Confartigianato stima in 834 milioni di euro. L'analisi di Confartigianato mette in luce una fiscalita' locale sull'energia sempre piu' pesante, ma soprattutto iniqua. A pagare gli aumenti sono infatti soltanto le piccole imprese, poiche' l'addizionale viene applicata sui consumi fino a 200.000 kWh /mese: in pratica, quelli delle piccole imprese. I consumi sopra tale soglia, vale a dire quelli delle grandi aziende, sono invece esenti dall'addizionale. Le province possono decidere di applicarla con un'aliquota minima di 9,30 euro per mille kWh oppure con un'aliquota massima di 11,40 euro per mille kWh". "Si tratta - sottolinea il Presidente Guerrini - di un trattamento fiscale che deve essere riequilibrato per mettere la parola fine ad un'assurda ed ingiustificata penalizzazione delle piccole imprese che peraltro subiscono anche un'altra distorsione nella fiscalita' energetica: quella dell'imposta erariale anch'essa applicata soltanto alle piccole imprese che consumano fino a 1.200.000 kWh/mese. Tutto cio' in barba al principio del Protocollo di Kyoto 'chi piu' consuma, piu' paga'". L'addizionale e' un'imposta che 'pesa' per il 6,2% sulla bolletta elettrica delle piccole imprese e il gettito che ne deriva e' al terzo posto nella classifica dei tributi provinciali. Contribuisce infatti per il 15,6% al totale delle entrate tributarie delle province ed e' preceduto soltanto da quello di due imposte che gravano sui veicoli: le imposte sull'assicurazione Rc auto (che incidono per il 43,7%) e le imposte provinciali di trascrizione (26,5%). Confartigianato ha rilevato che dal 2000 ad oggi si e' quadruplicato il numero delle province che hanno applicato l'aliquota massima dell'addizionale: nel 2000 applicava l'aliquota minima il 75,7% delle province, mentre nel 2008 il rapporto si e' invertito e il 72% delle province ha adottato l'aliquota massima

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