Gola Profonda sugli Autovelox, Ecco i Segreti delle Macchinette

23 Marzo 2015   12:38  

ROMA - «Era interesse della mia azienda e del Comune, fare quante più contravvenzioni possibili. Tutto era fatto per incassare. Niente veniva fatto per la prevenzione. Più foto facevamo, più la ditta guadagnava. Anche l'obiettivo del Comune era di fare quanti più incassi possibili».

A parlare è un ex installatore di autovelox che lavorava per una società privata che riceveva appalti dai comuni.

Durante la trasmissione "La Gabbia" si è, quindi, approfondito il discorso sulle macchinette fotografiche che vengono installate per le strade ufficialmente per prevenire incidenti.

Contro la versione ufficiale la "gola profonda" che afferma senza mezzi termini come, i dispositivi siano messi in maniera scientifica in posizioni strategiche con l'obiettivo di segnalare quante più infrazioni possibili.

Sono queste le sue parole durante l'intervista e a sostenere la sua tesi un curioso caso nel comune di Bereguardo (Pavia).

Il comune ha inserito un tutor non di sua proprietà ma di un'altra società a cui l'amministrazione versa un canone di 22mila euro l'anno.

La legge consente questo tipo di appalto ma non consente che una percentuale delle multe vada alla società, ma a Bereguardo questo non accade e dai 18 ai 40 euro, per ogni multa e a seconda del verbale vanno alla società.

Una truffa vera e propria che ha causato l'annullamento di tutte le sanzioni elevate da quella macchinetta.


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