Gran Sasso, altro che "prove per verificare", la sorgente radioattiva già acquistata in Russia

11 Ottobre 2017   10:02  

La sorgente radioattiva russa per il Gran Sasso è stata già acquistata e la prova di questi giorni fa parte dell'iter già pianificato da tempo per arrivare a far partire il progetto. 

Basta consultare le slide dei ricercatori che presentano il progetto SOX ai loro colleghi per verificare che la sonda è in produzione perchè ordinata definitivamente a dicembre 2016, prima della "prova" di trasporto. Alleghiamo due slide di due diverse presentazioni, fatte a marzo e giugno 2017, con le parti evidenziate da noi in rosso. In una vi è anche l'indicazione sulla prova di trasporto da svolgere, per poi finire con l'annuncio dell'avvio dell'esperimento nei primi mesi del 2018. 

I Laboratori del Gran Sasso evitino, quindi, di continuare con le pantomime che magari possono trarre in inganno qualche sprovveduto o chi non legge le carte. Già sul trasporto ha cercato di minimizzare quando il documento poi pubblicato da Primadanoi era chiarissimo citando la norma UN2913 che fa riferimento a materiale irraggiato (ad esempio, un contenitore che ha già trasportato sorgenti radioattive).  

È già sufficientemente incredibile che come al solito siano stati giornalisti e gli attivisti della Mobilitazione per l'Acqua del Gran Sasso a divulgare le informazioni ai cittadini su questo esperimento. 

Rimaniamo quindi allibiti quando leggiamo le dichiarazioni del Direttore dei laboratori Ragazzi su Il Centro ("è soltanto la primissima di una serie di verifiche, procedure, autorizzazioni, per cui se esistono condizioni di sicurezza adeguate, si fa, altrimenti no.") che cercano in qualche modo di sostenere che è qualcosa di futuribile.

Anche il cilindro di tungsteno è stato già prodotto nel 2015.

Insomma, è tutto pianificato per trasformare l'Abruzzo e il cuore del Gran Sasso in un set del film con il Dottor Stranamore. Peccato però che qui non siamo di fronte ad una finzione e l'enorme potenziale radioattivo della sorgente è vero.

Riteniamo questo esperimento del tutto inaccettabile, altro che prove da condurre. Che cosa vi è da verificare? 

Che il Gran Sasso è sismico lo sappiamo. Che un forte terremoto crea addirittura dislocazioni di metri come abbiamo visto sul Vettore che nessun ingegnere può gestire, pure. Che il Gran Sasso sia la riserva dell'acqua degli abruzzesi, idem. Tutto ciò è incompatibile con un esperimento di tali proporzioni!

Sconvolgente è il silenzio della Regione Abruzzo. Sapeva dell'esperimento? Per questo non voleva mettere in discussione le sostanze presenti nei Laboratori? Per questo non ha voluto nessun rappresentante di associazioni e cittadini nel gruppo di lavoro per il protocollo sull'acqua, magari per evitare domande scomode, alla faccia della Convenzione di Aarhus?

Ovviamente ora ci aspettiamo che la Regione operi a tutti i livelli per contrastare lo svolgimento di questo esperimento.

Domani giovedì 12 ottobre il comitato Mobilitazione Acqua Gran Sasso terrà a Pescara una conferenza stampa per chiarire ulteriori aspetti della questione.


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore