Gran Sasso, la funivia riapre prima di Ferragosto: ecco tutte le novità

13 Agosto 2025   17:18  

L’infrastruttura riprende servizio dopo la sostituzione delle quattro funi portanti, con investimenti milionari e cronoprogramma rispettato in vista di Ferragosto 2025.

È tornata in funzione la storica funivia del Gran Sasso d’Italia, al termine dei lavori di sostituzione delle quattro funi portanti, originali del 1986. L’impianto collega Fonte Cerreto (1.115 m) a Campo Imperatore (2.130 m), offrendo una vista mozzafiato e un accesso strategico al turismo montano.

La cerimonia inaugurale si è svolta il 13 agosto 2025 alle 12:30 alla base di Fonte Cerreto, alla presenza del sindaco Pierluigi Biondi, del presidente del Centro Turistico Gianluca Museo, dell’assessore Luigi Faccia e di altre autorità locali. Il riavvio era atteso in tempo per Ferragosto, con prove in corso anticipate nei giorni precedenti.

Il via libera è arrivato ieri da ANSFISA e dalla Regione Abruzzo, dopo le più recenti verifiche tecniche sull’intera struttura. L’intervento, annunciato già a giugno, ha visto l’installazione della terza e quarta fune nei mesi scorsi.

L’opera, affidata all’azienda svizzera Fatzer, ha richiesto una spesa di oltre 4 milioni di euro, coperti dal Comune dell’Aquila con avanzo di bilancio, mentre ulteriori 3,5 milioni sono stati stanziati dal Ministero delle Infrastrutture per il progetto di revisione generale. Dopo l’estate partiranno i lavori di ammodernamento completo dell’impianto, con affidamento già in corso da parte del Comune.

Durante i mesi di chiusura è stato mantenuto attivo un servizio navetta tra Fonte Cerreto e Campo Imperatore nei fine settimana e giorni festivi, garantendo l’accessibilità per turisti e operatori.

Il sindaco Biondi ha definito l’obiettivo di riaprire prima di Ferragosto una “sfida necessaria”, raggiunta grazie alla “macchina amministrativa competente, tecnici di alto profilo, impresa efficiente e comunità coesa”. Museo ha sottolineato la “sinergia istituzionale” e l’importanza dell’impianto come “simbolo identitario e nodo strategico del comprensorio”.

L’Amministrazione ha inoltre presentato un piano di rilancio turistico che va oltre la funivia: include una nuova cabinovia Fossa di Paganica–Scindarella (19,6 milioni dal Fondo Sviluppo e Coesione), il restauro dell’Hotel Campo Imperatore (3,8 milioni da CIPESS), tunnel pedonale, parcheggi, tappeti mobili e misure a sostegno delle imprese locali con il bando ReStart da 10 milioni di euro.


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