Realizzare un documentario significa spalancare le porte al mondo, esplorare luoghi oltre i confini disegnati dal diametro della moneta. Colombia es pasión, di Pierluigi Giorgio, risponde a questi due requisiti ed il risultato è un racconto, dedicato ad uno straordinario paese, lontano dagli stereotipi, dalla guerra civile e dai cocaleros, dai posticci villaggi turistici. Il documentario sarà premiato il 19 agosto a Giulianova dal Festival internazionale del cinema naturalistico ed ambientale, in corso in questi giorni nel Parco nazionale Gran Sasso - Monti della Laga e sarà presente alla cerimonia anche lambasciatore colombiano Camilo Osorio e la protagonista femminile Ana Maria Lara Diaz. Il documentario in Colombia ha avuto uno straordinario successo ed è la punta di diamante delle campagne governative di promozione turistica. Un paradosso perché "Colombia es pasión" è tutto tranne che un documentario nato per finalità promozionale, non ne possiede il ritmo, la cifra stilistica, non tocca le classiche mete. Afferma anzi lautore: Ho dovuto lottare non poco per essere libero di andare dove volevo io, essere libero di non intervistare ministri, proprietari di alberghi e centri benessere. Volevo, anzi dovevo raccontare girovagando a caso, senza avere in tasca una guida turistica, decidendo giorno dopo giorno il cammino. Solo così è stato possibile fare esperienza della Colombia dalle mille facce, dai cento mondi dai tanti perché in cui, recita lo splendido testo che Giorgio ha scritto lultima notte in Colombia dondolato da un chinchorro ho avuto la fortuna di ricevere tanto da chi non ha niente, e nello specchio in cui mi sono riflesso, i loro occhi, ho ritrovato anche il mio sorriso.
Il documentario attraversa le spiagge incantate del Tayrona, i filari infiniti del caffè di Quindio, le foreste amazzoniche e le nevi perenni del Nevados, le pieghe assolate dei deserti del Guajira, villaggi sullacqua, le Venezie dei poveri, incontrando di volta in volta la gioia dei bimbi che hanno meno di niente, la disperazione di uomini che attendono sui selciati dei marciapiedi di indifferenza, e ancora sciamani, uomini-tarzan, comunità di donne e arcane tribù indios che si sentono custodi della foresta e dunque dellintero pianeta.
"Colombia es pasión" non è come detto un documentario di promozione turistica, ma è comunque molto utile ad un turista, insegnando in primo luogo a viaggiare.
Filippo Tronca
Foto Kerem
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