Grandi Rischi, testimonia Enzo Boschi: "Immaginavo un'analisi approfondita ma fu breve riunione"

30 Maggio 2012   13:31  

E’ il momento più atteso al Tribunale dell’Aquila nel processo alla Commissione grandi Rischi nella composizione che il 31 marzo 2009 si riunì a L’Aquila.

A testimoniare davanti al giudice Marco Billi sono i sette imputati, componenti dell’allora Commissione Grandi rischi, colpevoli per l’accusa di aver fornito analisi superficiali e false rassicurazioni alla popolazione aquilana.  Il primo a comparire davanti al giudice è Enzo Boschi all’epoca presidente dell’Ingv. Boschi chiarisce subito che la riunione fu anomala, perché si tenne a L’Aquila anzitutto, perché oltre gli esperti c’erano tante altre persone che entravano e uscivano. La riunione, ricorda, fu convocata il giorno prima, con un fax inviato da Bertolaso, con l’obiettivo dichiarato della disamina della sismicità in corso nell’Aquilano, ma si risolse in un’ora circa, mentre– ha dichiarato Boschi in udienza – ero abituato a riunioni lunghe, e immaginavo un’analisi approfondita invece, ma lo capìì poi, si doveva solo dire se il terremoto era prevedibile.  E ammette “quando vidi che alla riunione non c’era nemmeno Bertolaso, venne voglia anche a me di andare via.”  

Boschi cita anche i verbali: ne esistono due e quello ufficiale fu firmato di fretta il 6 aprile, dopo la tragedia. Bertolaso convocò tutti a L’Aquila e lì fu quello ufficiale che Boschi definisce “diverso e più corto dal quello di bozza, ma dal contenuto non dissimile”. Boschi dichiara di aver escluso categoricamente, nella riunione “che tante piccole scosse possono generarne una piu' forte” e in aula lo ribadisce con fermezza come ribadisce che il terremoto non si può prevedere.

“Abbiamo tante informazioni una mappa della pericolosità sismica dettagliatissima considerata un capolavoro come sappiamo come avviene il fenomeno, dove succede, ma ancora non riusciamo a trasformare tutto questo in una serie di equazioni matematiche che consentano di prevedere il sisma". Questa idea, l’imprevedibilità dei terremoti, dice Boschi, è condivisa dalla scienza. Ed è il giudice Marco Billi a incalzare: "Se è condivisa a che serviva una riunione che doveva ribadire qualcosa per voi noto e condiviso?“

"Qualcuno ha desiderato che fosse così- risponde Boschi  -io non so lo chieda a qualcun’altro” .

Dopo Boschi in aula Gian Michele Calvi direttore Eucentre e responsabile del progetto Case e Claudio Eva ordinario di fisica all’università di Genova. L’udienza va avanti con l’audizione di altri dei sette imputati. La sentenza attesa per l’estate.

servizio di Barbara Bologna

montaggio di Marialaura Carducci


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