Le Grotte di Stiffe, cavità carsica nei pressi di San Demetrio, sono una delle maggiori mete turistiche della provincia dell'Aquila, inserite insieme al Castello cinquecentesco e agli scavi di Fossa e Amiternum nei pacchetti turistici.
Settantamila visitatori l'anno per introiti che superano abbondantemente il milione di euro.
Uno dei simboli di questo territorio è dal sei aprile dello scorso anno inaccessibile al pubblico. All'interno delle grotte non ci sono stati cedimenti di alcun genere, la chiusura si è resa necessaria all'indomani del terremoto per l'insidia rappresentata dalla parete rocciosa che incombe sull'ingresso.
La chiusura di questa importante attrattiva tiristica rappresenta anche la perdita di posti di lavoro, i sei dipendenti della società che gestisce le grotte sono in cassa integrazione da ormai dieci mesi e le quasi quindici guide che si alternavano con contratti di collaborazione o a chiamata sono senza alcun sussidio.
La speranza, per ora non suffragata da fatti concreti, è quella di riaprire per Pasqua, uno dei periodi di maggior affluenza turistica.
Nell'intervista Mimmo Iovannitti di "Progetto di Stiffe Spa".
(MS)