La società METRO ITALIA CASH &CARRY SpA, non gradisce l’ordinanza del Giudice del Lavoro di Chieti, che riammette i nove lavoratori licenziati circa un anno fa’ nel punto vendita di Sambuceto (CH) e pertanto, preferisce pagare lo stipendio a vuoto, ma li “esonera” dalla prestazione lavorativa.
E’ quanto, lunedì 7 aprile u.s., la Direzione aziendale, ha comunicato per iscritto, ai singoli lavoratori invitandoli anche, verbalmente, a manifestare l’eventuale disponibilità al trasferimento in altra sede, oppure, esprimere il gradimento per un’offerta economica incentivante all’uscita.
Una manifesta e aperta dichiarazione di “indesiderati”, ma ancor di più, una posizione “discriminante” nei confronti di questi lavoratori, che erano stati licenziati con la sola motivazione di essere degli “esuberi”, a causa della crisi economica, ma non perché ritenuti improduttivi.
Invece, la verità è un’altra. Con questa decisione, la Direzione METRO, non solo dimostra, di non essere in crisi economica, visto che preferisce pagare degli stipendi a lavoratori a cui nega la dignità del lavoro, ma anche che le motivazioni alla base della riduzione di personale erano di tutt’altra natura diversa, dalle quelle economiche e produttive.
Altra grande contraddizione, sta nel fatto che si rende disponibile a trasferire i lavoratori negli altri punti vendita sparsi in Italia, mentre, in questi siti è operativo un contratto di solidarietà sottoscritto a livello nazionale per sopperire ad analoga crisi di vendita.
Qual è la vera verità, con questi interrogativi, mercoledì 16 aprile, alle ore 10, presso l’Hotel DUCA D’AOSTA, P.zza Duca D’Aosta, 4, a Pescara, intendiamo effettuare una conferenza stampa con tutti gli organi d’informazione per spiegare all’opinione pubblica il “calvario” di nove lavoratori dipendenti di una multinazionale della grande distribuzione.