I Comitati: ''Non si può sacrificare il territorio di Bomba per gli affari privati della Forest Oil'

29 Giugno 2012   17:28  

Riceviamo e pubblichiamo dal Comitato di Cittadini "Gestione Partecipata Territorio"

'' La società statunitense Forest Oil di Denver ha presentato più di tre anni fa la richiesta di realizzare un impianto per l’estrazione ed il trattamento del gas naturale presente nel giacimento “Colle Santo” sito nel Comune di Bomba (CH).

Anche grazie all’approfondito studio scientifico eseguito dallo staff di tecnici organizzato dal Comitato di Cittadini “Gestione Partecipata Territorio” ed alla scrupolosa attività di divulgazione che ne è seguita, che ha coinvolto cittadini ed amministratori, il territorio ha espresso parere negativo sulla compatibilità economica, ambientale e sociale del progetto ed ha ritenuto che un intero territorio non possa essere sacrificato per il profitto di un’azienda privata.

La forte presa di posizione dell’intero territorio contro questo insediamento è stata espressa in modo chiaro ed inequivocabile nel Documento Congiunto firmato il 9 novembre 2011 dalla Provincia di Chieti, dal Comune di Bomba e da altri 18 comuni del circondario.

Lo scorso 10 aprile il Comitato di Coordinamento Regionale per la Valutazione d’Impatto Ambientale ha espresso all’unanimità parere non favorevole alla realizzazione dell’impianto della Forest perché l’opera, con i suoi punti di emissione in atmosfera, è in contrasto con il Piano di Tutela della Qualità dell’Aria della Regione Abruzzo, perché non è stata valutata la quantità di acqua sottratta alle sorgenti a seguito dell’estrazione del gas e perché ha ritenuto di avvalersi del “principio di precauzione” contro i danni insostenibili sulla sicurezza della collettività che potrebbero verificarsi in conseguenza del fenomeno della subsidenza.

Il Comitato VIA, quindi, pur operando con modalità e tempi che da sempre lasciano perplessi sia le associazioni ambientaliste sia gli operatori economici, ha bocciato il progetto con motivazioni forti ed inappellabili. Ci chiediamo, pertanto, da cosa derivi l’esigenza di rimettere nuovamente l’istanza Forest all’ordine del giorno della convocazione del Comitato VIA fissata per il prossimo 3 luglio? Ci auguriamo che questa iniziativa sia finalizzata a mettere in atto un’azione in autotutela per difendere la Regione Abruzzo dall’annunciato ricorso al TAR e dalla minaccia di una milionaria richiesta di risarcimento danni da parte della società statunitense.

La credibilità che ancora riponiamo verso le istituzioni ci impedisce di ipotizzare che la decisione assunta dal Comitato VIA possa essere ribaltata dalle minacce della Forest. Se così fosse il risarcimento economico e soprattutto morale dovuto ad un intero territorio ed a migliaia di cittadini assumerebbe un valore inestimabile!

Annunciando che il prossimo 3 luglio saremo nuovamente presenti in forze a L’Aquila, invitiamo il Comitato VIA a fare proprie anche tutte le numerose ed inconfutabili motivazioni tecniche da noi più volte evidenziate contro il pessimo progetto presentato per rafforzare e rendere inattaccabile la bocciatura del’istanza presentata dalla Forest!

 


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