I balneatori abruzzesi dicono no alle liberalizzazioni di Montii

13 Gennaio 2012   13:18  

“Dopo una lunga vertenza e molte occasioni di mobilitazioni, abbiamo ottenuto l’impegno ad una riforma strutturale del settore balneare che salvaguardi alcuni principi fondamentali: gli stabilimenti balneari sono proprietà privata su suolo pubblico e gli investimenti fatti non possono diventare carta straccia. Siamo stati convocati per questo dal ministro per fine febbraio.

Ora leggiamo sui giornali indiscrezioni e ipotesi di riforma che hanno il sapore di una vera e propria presa in giro”.

Lo afferma il presidente di Fiba-Confesercenti Antonio La Torre a conclusione dell’assemblea straordinaria convocata dall’associazione in Via Raiale a Pescara proprio per fronteggiare la nuova situazione.

“Va chiarito subito un aspetto: le imprese balneari non sono carne da macello, dietro queste storie di successo ci sono 900 aziende familiari abruzzesi e alcune migliaia di posti di lavoro” sottolinea La Torre, “e i patti vanno rispettati.

Se un settore stringe un patto formale con il governo per poi vedersi pugnalato alle spalle, allora viene meno qualunque barlume di fiducia nei confronti delle istituzioni a tutti i livelli.

Per questa ragione” sottolinea La Torre “ci auguriamo che ci sia una smentita da parte del governo, ma soprattutto che i parlamentari abruzzesi facciano sentire la propria voce a sostegno di una vertenza che rischia di gettare nel panico imprese sane e perbene che hanno trasformato la sabbia in aziende produttive”.


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore