I centri commerciali creano disoccupazione

studio della Cgia di Mestre

30 Aprile 2010   13:19  

In Abruzzo fa discutere la bozza di riforma del commercio. in particolare la Confesercenti abruzzese teme ''un grave danno per le piccole e medie imprese di questa regione, già provate da una presenza abnorme della grande distribuzione. La legge rischia di umiliare le piccole imprese e di avvantaggiare solo pochi grandi speculatori delle aree industriali'', dove la legge consetirebe di aprire nuovi centri commerciali.

A rafforzare le argomentazioni e i timori dela Confesercenti c'è ora uno studio della Cgia di Mestre.
"Tra il 2001 e il 2009 - spiega infatti Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA di Mestre - ad un aumento di poco piu' di 21.000 addetti nella grande distribuzione, nelle piccole botteghe commerciali si sono persi quasi 130.000 posti di lavoro. Vale a dire che ad ogni occupato che ha trovato un'occupazione nei centri commerciali, si sono persi 6 posti di lavoro tra i piccoli negozianti".

Nel periodo considerato la grande distribuzione ha aumentato la superficie di vendita del + 64,6% (passando da 2.066.318 a 3.401.913 mq di superficie di vendita), le attivita' di commercio al dettaglio sono diminuite di oltre 51.000 unita'. Se si considera che mediamente una piccola attivita' commerciale da' lavoro a circa 2,5 addetti, la CGIA stima che si sono persi quasi 130.000 addetti.

Per contro, la grande distribuzione ha aumentato il numero di addetti di circa 21.000 unita'. "Pertanto - ribadisce Bortolussi - possiamo dire che ad ogni posto di lavoro creato dai grandi centri commerciali, se ne perdono 6 nel piccolo commercio. Insomma, tra la crisi dei consumi e la diffusione della grande distribuzione, i piccoli sono stati costretti a chiudere bottega".


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