I fischi al Premier ai Giochi del Mediterraneo

Riceviamo e pubblichiamo:
30 cittadini informati ieri a Pescara hanno invitato i partecipanti all'inaugurazione dei Giochi del Mediterraneo a fischiare il premier Silvio Berlusconi: così è stato. Si è svolta ieri la contestazione a Berlusconi e a Schifani davanti allo stadio Adriatico, manifestazione promossa dagli Amici di Beppe Grillo e alla quale hanno partecipato i cittadini senza nessun simbolo partitico. I cartelli esposti riportavano le scritte: "Premier, cchiu pilu pe tutti!, " "Fatti processare Puffo...ne" "Papi fai un regalino anche a me", e uno striscione con scritto "Per noi gli eroi sono Borsellino e Falcone, Mangano e Mandalà teneteveli voi!". Abbiamo ricordato ai cittadini che hanno partecipato all'inaugurazione che Schifani, seconda carica dello Stato, aveva amicizie mafiose, come Mandalà; abbiamo ricordato che il premier della Repubblica italiana ha definito Mangano, suo stalliere nonché pluricondannato per mafia, un eroe; abbiamo ricordato le varie leggi ad personam, dalla depenalizzazione del falso in bilancio al Lodo Alfano; abbiamo ricordato la sentenza Mills, secondo la quale Berlusconi sarebbe un corruttore; abbiamo ricordato che in un periodo di crisi economica, con milioni di disoccupati in Italia, con il debito pubblico fuori controllo, il nostro premier organizza festini con decine di ragazze (di età dubbia) vestite da Babbo Natale, come dichiarato da una delle partecipanti.
I cittadini che dentro lo Stadio hanno fischiato il premier sono la dimostrazione che la maggioranza degli italiani non si riconosce in lui: il 30% di consensi su un 60% di votanti equivale a dire che circa il 17% degli italiani, se calcoliamo i non votanti, hanno scelto il partito-azienda del premier. E' un dato sul quale bisognerebbe riflettere quando si dice che Berlusconi rappresenta la maggioranza degli italiani: così non è, e i fischi di ieri ne sono la dimostrazione.
Ci auguriamo che i media diano alla notizia il risalto che merita: ma in un sistema mediatico direttamente o indirettamente controllato dal premier o lottizzato dai partiti è chiedere troppo.
Loro non molleranno mai, noi neppure!

(Lettera firmata)