''I piccoli comuni montani devono fare fronte comune contro i tagli''

23 Gennaio 2013   17:23  

Riceviamo e pubblichiamo.

''Cari Sindaci di Celenza Sul Trigno, Torrebruna, San Giovanni Lipioni, Castelguidone, Carunchio, ecc., la chiusura delle guardie mediche vi deve vedere mobilitati fianco a fianco.

Oggi i vostri piccoli comuni, come i tantissimi piccoli comuni Italiani, soffrono sempre più la crisi economica soprattutto a causa dei tagli ai servizi di prima utilità come le guardie mediche, in più rischiate nei prossimi anni che a causa delle leggi finanziarie e della spending review vi saranno altri tagli di risorse per i servizi di prima utilità necessari alla popolazione residente.

Bene hanno fatto alcuni di voi ad aver puntato sull’eolico e sul fotovoltaico per cercare di reperire risorse finanziarie, ma da sole queste risorse non saranno sufficienti a far fronte alle numerose difficoltà che incontrerete.

Se veramente volete arrestare lo spopolamento, ed evitare di rimanere intrappolati dalla crisi, dovete fare una scelta coraggiosa e far sentire le vostre voci, così come avete fatto nelle scorse settimane a Castiglione Messer Marino all’incontro con il Manager della ASL Lanciano-Vasto-Chieti, Dott. Zavattaro e il Direttore Sanitario Dott. Budassi, dove avete protestato contro i tagli delle guardie mediche.

Quella è stata un occasione importante che voi, sindaci dei paesini dell’alto vastese avete colto per chiedere al Manager un incontro urgente per ragionare sulla scelta della chiusura delle guardie mediche e per proporre diverse strade alternative e coraggiose da percorrere. Avete formulato al Manager e al Direttore Sanitario l’invito a seguire la logica del buon senso, a investire sull’assistenza sanitaria sul territorio, ed offrire ai cittadini una sanità di qualità che sia efficace ed efficiente e che vada incontro ai bisogni reali della gente.

Adesso il Manager e il Direttore Sanitario devono provare ad aprire un tavolo di confronto, non possono negare una trattativa e lasciare i cittadini dei vostri comuni senza un’efficace assistenza sanitaria alternativa. Bisogna fare l’impossibile per cercare di salvare i servizi di guardia medica, i quali vanno sicuramente rivisti e ripensati. Tutti concordiamo nel dire che i servizi di guardia medica, così come sono oggi non rispondono più ai bisogni dei cittadini e chiediamo che siano dotate di strumenti e servizi più adeguati.

Cari sindaci, nel 2013, la legge impone l’unione dei comuni.

Continuando a restare divisi si rischia di perdere anche altri servizi oltre alle guardie mediche, e di trovarsi fra qualche anno senza quei servizi di prima utilità necessari alle nostre comunità. Bisogna restare uniti e affrontare con determinazione e coraggio, ma soprattutto insieme, queste scelte sbagliate della politica regionale, bisogna essere pronti anche a battaglie legali, come presentare un ricorso di sospensione d’urgenza al TAR in attesa che la Regione e la ASL, in primo luogo attuino nei comuni il DL Balduzzi e poi discutano con i sindaci la revisione delle circoscrizioni sanitarie del vastese. Bisogna che questi burocrati la smettano di fare calcoli ragionieristici sulla pelle dei cittadini che vivono nei piccoli comuni delle aree interne.

Si prevede che il 2013 sarà un anno molto difficile, dovete urgentemente incontrarvi e sottoscrivere un programma di iniziativa contro la chiusura delle guardie mediche, nel vostro territorio. Una volta tanto anticipate i tempi e pensate che forse è arrivato davvero il momento di fare questo patto di collaborazione tra i vostri comuni, mantenendo ovviamente i vostri municipi sul territorio.

Quello che dovete fare è solo lavorare su un piano unico di investimenti e di programmazione, soprattutto dovete unificare i servizi. Ricordatevi che i vostri comuni, uniti, conteranno circa 3500 abitanti e avranno verso le istituzioni centrali, come la Regione, la Provincia, e l’Azienda Sanitaria Locale, ecc. un maggior peso di quello che hanno oggi, divisi.

Con questi numeri avete maggiori chance di far sentire la vostra voce e difendere i diritti dei vostri territori presso il Presidente Chiodi, il Manager Zavattaro, il Presidente della Provincia, ecc.. Seguite l’esempio di Casoli, Guardiagrele, Lanciano e Vasto che hanno presentato ricorso al TAR regionale sulle scelte della sanità regionale. Basta continuare a subire le scelte sbagliate della politica, e basta anche dover scendere a compromessi con questo o quel politico per avere ciò a cui si ha diritto. Cari Sindaci, è arrivato il momento di provarci, di superare ogni forma di campanilismo, pregiudizio, dubbi, siete chiamati in questa fase delicata a mettere da parte le vostre appartenenze politiche e fare il bene dei vostri comuni, dovete cercare di concretizzare un accordo e far capire alla politica, arroccata da molti anni nei palazzi della Provincia e della Regione che i bisogni della gente che vive nei piccoli paesini sono diversi da ciò che loro immaginano.

Dovete far capire al Presidente Chiodi e al Manager Zavattaro che le vostre ragioni sono le ragione dei vostri cittadini e delle tante persone anziane che soffrono di patologie croniche degenerative. E perché capiscano, dovete essere disposti a tutto anche a manifestare a Roma e a consegnare la scheda elettorale al Capo dello Stato.

Cari Sindaci è arrivato il momento di agire con determinazione, coraggio e tanto orgoglio. Già oggi alcuni dei vostri comuni condividono dei servizi pubblici, si tratta solo di una questione di mentalità e di adeguarsi ai tempi che stanno cambiando. Oggi sono i cittadini stessi che vi chiedono di mettete in campo il vostro coraggio e sottoscrivere un patto di collaborazione, solo così potrete garantire la salvaguardia dei servizi e quindi la sopravvivenza dei piccoli comuni.''

Daniele Leone

 


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