#ICantBreathe: Le #PussyRiot Sepolte Vive Nel Nuovo Video Dedicato A #EricGarner @pussyrrriot

Le Due Cantanti In Uniforme Da "Omon" Nel Girato Shock

19 Febbraio 2015   10:10  

Le attiviste del gruppo Pussy Riot, di cui tre hanno scontato quasi due anni di carcere per la celebre preghiera punk in una cattedrale di Mosca, hanno pubblicato il video del loro primo singolo in inglese, ispirato alle proteste di dicembre a New York contro la mancata incriminazione dell'agente Daniel Pantaleo, l'agente di polizia che a luglio ha soffocato e ucciso Eric Garner, un afroamericano disarmato, accusato di vendere sigarette di contrabbando.

"I Can't Breathe" e' il titolo del singolo, pubblicato in esclusiva dal sito di informazione russo Meduza, e "dedicato a tutti coloro che non possono respirare", come hanno spiegato Nadia Tolokonnikova e Masha Alyokhina, le due attiviste piu' celebri del gruppo, ora impegnate nella difesa dei diritti umani nelle carceri.

Nadia e Masha non hanno partecipato alla registrazione del pezzo, avvenuta a New York, ma sono le protagoniste del video in cui, vestite da agenti delle forze speciali russe Omon, vengono lentamente seppellite vive, in una buca nella terra.

 

Per la prima volta, l'oggetto della loro denuncia non e' solo il regime di Vladimir Putin, come era stato anche nell'ultimo singolo, pubblicato in concomitanza con le Olimpiadi di Sochi l'anno scorso ("Putin vi insegnera' come amare la patria").

"Non ci sentiamo estranee alla politica americana", hanno dichiarato in un'intervista a Meduza Nadia e Masha, dicendosi intenzionate a criticare anche cio' che di ingiusto succede negli Usa, come appunto la violenza della polizia. Ma nel pezzo, vi e' anche la denuncia della situazione in Russia, dove soldati morti in Ucraina vengono seppelliti in segreto, perche' non si conosca il coinvolgimento dell'esercito di Mosca nel conflitto in Donbass.

"Abbiamo scritto questa canzone, ispirate dalle proteste americane, nella speranza di proteste anche in Russia", hanno raccontato le due attiviste.

"Il genere di questo ultimo pezzo e' diverso dagli altri delle Pussy Riot - hanno spiegato Nadia e Masha sul Guardian - e' una ballata industriale, dark e urban. Il ritmo e' la metafora del battito cardiaco, il battito del cuore prima che si fermi. L'assenza dell'usuale aggressivita' vocale punk in questa canzone e' la reazione a questa tragedia".

La canzone e' intitolata ''Non posso respirare", le ultime parole di Eric Garner catturate in un video da un passante.

Le due attiviste erano state condannate per aver cantato nella cattedrale di Mosca una preghiera anti Putin.


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Pussy Riot - I Can't Breathe
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